• Brasile: un altro delittuoso attacco ai diritti degli indigeni

    In Brasile, la Camera dei Deputati, in mano alla destra che aveva sostenuto il governo Bolsonaro,  ha approvato il progetto di legge, PL490, che rischia di tombare i diritti degli indigeni. Lo ha fatti un'ampia maggioranza. Il PL490 consente il cosiddetto “limite temporale” in base al quale, i popoli indigeni che non possono provare la loro presenza sulle terre alla data del 5 ottobre 1988, quando fu promulgata la Costituzione, non potranno mai più vedersi riconoscere i diritti sulle loro terre. Una rapina a tutti gli effetti. Secondo il sito di Survival International il PL490 «spianerebbe la strada alla riduzione o alla cancellazione di qualsiasi territorio indigeno del Brasile, che potrebbe così essere sostituito da miniere, pozzi petroliferi o altri progetti industriali. Permetterebbe a trafficanti di legname, imprenditori agricoli e altri attori che hanno invaso illegalmente i territori indigeni di restarvi e di continuare a distruggere la foresta fino alla completa demarcazione delle terre – un processo che solitamente richiede decenni. Consentirebbe il contatto forzato delle tribù incontattate da parte di team governativi».

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