
È domenica mattina, una manciata di ore dopo la chiusura della kermesse musicale più attesa della tv italiana, accendo il pc e su youtube torno a risentire con più attenzione le canzoni vincitrici della sessantunesima edizione del festival della canzone italiana di Sanremo. Su Virgilio leggo che “a sorpresa” Albano si è piazzato in terza posizione, mah! trovo più sorprendente che sia stato Roberto Vecchioni il primo classificato di quest'anno: un poeta che vince a Sanremo, chi l'avrebbe mai detto! E sarà che questo festival di Morandi alla fin fine ci sorprende e torni alla qualità? Mmm…non è proprio così perché come si suol dire…”Sanremo è Sanremo” e tra una Tatangelo, un Max Pezzali e un Brbarossa, non si smentisce affatto. Poi come da qualche anno a questa parte rivestono un ruolo importante nella messa in scena di questo teatrino i giovani ragazzi venuti fuori dai vari talent show, che a popolarità sono alla pari con i big della loro stessa categoria e anche per questa edizione “un'amica” di Maria de Filippi si piazza bene e accompagnata dal gruppo pop rivelazione dell'ultimo anno appena trascorso, Emma e i Modà arrivano secondi in classifica con la loro canzone “Arriverà” e siamo già sicuri che per loro arriverà un vero successo radiofonico e anche questa non è una gran sorpresa. La Nathalie proposta invece da X-Factor non è all'altezza del Marco Mengoni dell'anno precedente (non si può essere sempre graziati dal Signore!), ma malgrado la sua presenza scenica così sobria e misurata fa la sua bella figura anche lei con la sua “vita sospesa tra sogno e quotidianità”; la stessa cosa non si può dire invece per la più esperta Giusy Ferreri che con la sua voce contorta dalle cadenze stralunate, stavolta non ci piace proprio.
Poi le donne di Sanremo che sono anche un po' le donne della musica italiana come Patty Pravo e Anna Oxa, ci lasciano nella più profonda delusione e infatti vengono eliminate a primo colpo dalla gara, sarà che forse nessuno tra gli ascoltatori sia riuscito a decifrare almeno una parola dei testi delle loro canzoni, visto che ciancicano versi, distorcono termini e falsano vocaboli, bisognerebbe dire alle nostre signore che in una kermesse musicale come questa non basta solo la personalità.
E poi ci sono gli outsider: un Tricarico patriottico a modo suo, un Davide Van De Sfroos con il suo dialetto e ritmo felice, l' “alieno” Battiato un sempre raffinato pesce fuor d'acqua e ciò che di meglio questo Festival non poteva offrire, il gruppo rock milanese La Crus, che si distingue fra tutti per classe, eleganza e qualità, onore e stima a loro e alla loro “confessione” musicale.
Merita lode anche il talentuoso ragazzo che vince la sezione giovani, Raphael Gualazzi che propone un'inedita “follia d'amore” jazzata che ci coccola le orecchie!
Il capitolo musica è concluso, per quanto riguarda lo spettacolo invece Morandi si impone davvero bene sul palco, è professionale e confidenziale, ci mette a nostro agio, lo guardiamo con piacere, ma ci stupiscono davvero i due baldi giovani che lo affiancano, le due iene Luca e Paolo sorprendono l'intera Italia per la loro simpatia e intelligenza, mai fuori luogo, mai scontati, offrono siparietti davvero piacevoli, reggono benissimo un palcoscenico così importante e sanno anche intrattenerci con serietà. Per quel che mi riguarda quest'anno bastavano solo questi 3 uomini a omaggiare la musica italiana, per una volta poteva anche accadere che non ci fossero donne sul palco dell'Ariston, dopo il festival tutto al femminile proposto dalla Clerici nel 2010, però anche gli occhi maschili vogliono la loro parte e Rodrigues – Canalis corrono in loro soccorso e offrono ancora i loro corpi (come se non li conoscessimo abbastanza!) a tutti i gentili telespettatori.
In conclusione c'è da dire che è stato piacevole veder calcare quel palcoscenico da un mostro sacro come Robert De Niro e da una venerea bellezza come Monica Bellucci, meglio sorvolare però sulla causa effettiva della loro presenza…qualcuno può dire al signor Veronesi che non abbiamo più bisogno di “manuali d'amore” per vivere meglio?…e dulcis in fundo…l'intervento estasiante di Roberto Benigni che tra sottile satira politica, delicata ironia e intenso amor di patria, ci dedica un inno d'Italia come cantato da un giovinetto e ci commuove tutti, poi prendendo spunto dal secondo celebre verso di Mameli invita l'Italia a destarsi… “svegliatevi, svegliamoci, l'unica maniera per realizzare i propri sogni è svegliarsi!”, peccato che chi lotta sempre perisce e mai s'arricchisce!! (questa l'aggiungo io).
Annalisa Liberatori
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