
Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria: memoria della Shoah, memoria di una immane violenza, memoria di quanto l'umano possa divenire bestiale.
Memoria è una parola dolce e terribile ad un tempo; memoria chiede che ci sia qualcuno a mantenerla in vita e a conservare le voci, i sogni, le lacrime, i pensieri e lo scorrere stesso del tempo.
Il Giorno della Memoria diventa oggi ancora più impegnativo e chiama tutti noi ad una grande e inevitabile responsabilità: i testimoni diretti della Shoah stanno, per ragioni anagrafiche, scomparendo e la loro voce non potrà più guidarci.
Il nostro compito è, dunque, quello di farci testimoni della “memoria della memoria”; dobbiamo raccogliere quelle voci e serbarle nella nostra mente e nel nostro cuore; farne, appunto memoria.
La storia non smette di stupirci con il suo carico di bellezza e il suo fardello di distruzione. Sta a noi decidere da che parte stare; sta a noi essere davvero degni di quelli che per settant'anni hanno portato il fardello delle tragedie che avevano vissuto. Testimoni solidali oltre il tempo possiamo oggi essere pronti.
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