
All'alba del 6 agosto 1945 la città giapponese di Hiroshima fu colpita dalla bomba atomica sganciata dal bombardiere americano B-29 Superfortress. Per molte donne e uomini di quella generazione, umiliati e privati dei loro cari da anni di conflitto, significò la fine della Seconda Guerra Mondiale. Non solo distruzione totale di una città, coi sui 130 mila morti in un solo istante ma, con il medesimo atto su Nagasaki di lì a poche ore, l'assoluta definitiva sottomissione del Giappone. Quel gesto estremamente efferato, nella sua foga di assoluta devastazione, rivelò però a tutto il Mondo l'esistenza di un nuovo inesorabile mostro. L'Essere, che inaugurerà quel giorno l'era della sua fame, porterà il nome di “Guerra nucleare”. E così che venga dal cielo, oppure dalle viscere della terra, nascosto in qualche laboratorio, il mostro atomico continua oggi a minacciare l'umanità.
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