
Trama: Giovane coppia in attesa di una bimba conta sulla presenza dei genitori di lui per avere un aiuto con la piccola che sta per nascere. Quando apprende che questi stanno per lasciare il Colorado per trasferirsi ad Anversa, decide di attraversare l’America alla ricerca di un posto in cui andare a vivere.
Recensione: Commedia intelligente che diverte e commuove, American life è un road movie dal buon ritmo sulla precarietà della condizione in cui viviamo, la difficoltà di diventare adulti e l’ansia di affrontare un domani sempre più incerto. Venuto meno l’unico punto fermo su cui poter contare – i genitori di lui hanno deciso di trasferirsi –, una giovane coppia, lei incinta al sesto mese, decide di partire alla ricerca del posto ideale in cui vivere e far crescere la bambina che sta per nascere. Lo spazio sterminato del continente americano, l’assenza di vincoli lavorativi nella scelta del luogo in cui abitare (il lavoro di entrambi è realizzabile da qualunque posto con un telefono ed un computer a disposizione) e la mancanza di legami famigliari danno il più ampio ventaglio possibile di scelte, ma anche il più alto grado di incertezza. E proprio il difficile rapporto tra la massima libertà da un lato e necessità di appigli e punti di riferimento dall’altro, sempre meno presenti in una società come la nostra, l’incapacità di gestire il carico di ansia che comporta questo ritrovarsi da soli di fronte ad una sorta di deserto daliniano, qui rappresentato dall’immensità del continente americano – pur negli spettacolari paesaggi attraversati dai protagonisti con albe e tramonti da cartolina a volte, forse, un po’ troppo patinati –, e la risposta variegata e scomposta delle persone che questi incontrano lungo il loro cammino, amici e parenti dei due, rappresentano il nucleo tematico di fondo del film.
La regia sobria, dominata da una simmetria quasi ossessiva all’interno del campo della macchina e da movimenti calibrati, con lenti carrelli che accompagnano i protagonisti e campo-controcampo eleganti, sembra quasi richiamare un’esigenza di fermezza e stabilità che gli eventi del film paiono contraddire.
Nel corso del loro itinerario, una sorta di percorso a ritroso attraverso la loro vita passata alla ricerca di un punto fermo da cui ripartire, Burt e Verona incontrano coppie instabili e personaggi eccentrici, si misurano con situazioni segnate da beffardi paradossi e da certezze che svaniscono all’improvviso. Attraversano Stati diversi, passano notti in treno, in motel od in case di amici. Ma una cosa li tiene sempre uniti: la volontà di andare avanti e di provarci nonostante tutto.
Finalmente, la coppia approda nella vecchia casa di famiglia di lei, amata e temuta per ciò che rappresenta. Il luogo in cui questa si trova, infatti, non è semplicemente un luogo fisico: è il luogo del ricordo, una cerniera tra il proprio passato ed un possibile domani; è la paura che si incrocia con la speranza. Ed allora, la porta strattonata da Burt per poter accedere all’esterno della casa, ormai abbandonata ed un po’ malmessa, diventa una porta spalancata sul futuro!
Gianfranco Raffaeli
Scheda del film
Titolo originale: Away We Go – Genere: Commedia – Origine/Anno: Gran Bretagna, USA 2009 – Regia: Sam Mendes – Sceneggiatura: Dave Eggers, Vendela Vida – Interpreti: John Krasinski, Maya Rudolph, Maggie Gyllenhaal, Jeff Daniels, Carmen Ejogo, Jim Gaffigan, Josh Hamilton, Cheryl Hines, Melanie Lynskey, Allison Janney, Chris Messina, Catherine O’Hara, Paul Schneider – Montaggio: Sarah Flack – Fotografia: Ellen Kuras – Musiche: Alex Murdoch – Giudizio: 7 ½
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