Appunti sulla democrazia. I can’t breath

USA Chicago
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Che cos'è ? Noi rivestiamo le parole di significato. Siamo disposti a lottare e morire per delle parole. Ad alcune di esse conferiamo valore ontologico, quasi fossero dotate di un'essenza che le rende eterne, immutabili nel tempo, vere. Sono parole per cui ci immoliamo, per cui siamo disposti al martirio, ad uccidere. Ma a ben vedere ha ragione Simone Weill quando afferma che sono e rimangono solo parole.

Mettiamo la maiuscola a parole prive di significato e, alla prima occasione, gli uomini spargeranno fiumi di sangue, a furia di ripeterle accumuleranno rovine su rovine, senza mai ottenere davvero qualcosa di corrispondente; niente di reale può davvero corrispondere a tali parole, poiché non significano niente. Il successo coinciderà esclusivamente con l'annientamento di uomini che lottano in nome di parole diverse. [1]

È per parole come democrazia che l'Europa interviene ad ogni latitudine? E se fosse un mero scudo dietro cui nascondiamo ogni possibile efferatezza.

A scuotermi, a costringermi a queste riflessioni è il libro Prigione N° 5 [2] che Zehra Dogan, disegno dopo disegno è riuscita a fare uscire clandestinamente dalle carceri turche, dove era stata imprigionata con l'accusa di propaganda terroristica. Aveva disegnato la città di Nusaybin rasa al suolo dalle truppe turche. Nel suo disegno si vedevano bandiere turche sugli edifici distrutti della città.

Questo le è valso tre anni di terrore, di carcere, là dove la tortura, l'abuso, la sopraffazione sono all'ordine del giorno.

Zehra Dogan per il suo libro ha rischiato, e con lei le sue compagne. Per realizzarlo ha usato gusci d'uovo, peli, fondi di caffè, sangue mestruale, perché l'arte e la resistenza sono un urlo che nessun regime è mai riuscito a spegnere.

Eppure la è paese della Nato, è un paese che dovrebbe difendere i sacri valori della democrazia. O no?

Pensavo a Zehra Dogan e istintivamente ho associato il suo nome e il suo lavoro a quello dell'iraniana Marjane Satrapi con Persepolis, graphic novel, fumetto, esempio di arte sequenziale, chiamatelo come diavolo volete, che di fatto costituisce un atto d'accusa contro il regime komeinista. È di questi giorni la ribellione delle donne iraniane al grido di donna, vita, libertà. Sono le donne che prendono in mano il destino di un popolo.

Come credere alla democrazia? È solo una parola? Democrazia non è altro che la storia di ideali traditi.

È democrazia la feroce menzogna delle cosiddette nazioni democratiche che hanno messo a ferro e fuoco l' con il pretesto della ricerca delle armi di distruzione di massa, nella consapevolezza dei loro governanti che queste armi non esistevano?

È democrazia, ma anche se fosse, che valore avrebbe una democrazia che il 19 settembre del 2003 ha fatto promulgare in Iraq da parte di Paul Bremer, Capo statunitense dell'autorità provvisoria creata dagli occupanti quattro ordinanze, che prevedevano l'azzeramento di fondamentali diritti economici? Tali ordinanze prevedevano come ci ricorda Pietro Basso:

la totale privatizzazione delle imprese pubbliche, il pieno diritto alla proprietà privata delle attività economiche irachene da parte di aziende straniere, il totale rimpatrio dei profitti da questi ottenuti […], l'eliminazione di quasi tutte le barriere agli scambi commerciali, disponendo la loro applicazione a tutti gli ambiti dell'attività economica, escluso il petrolio, i cui proventi – sempre sotto lo stretto controllo degli occupanti- erano requisiti per finanziare la guerra. La stessa Autorità “liberatrice” proibì di fatto gli scioperi nei Settori-chiave e limitò fortemente il diritto di organizzarsi in sindacato, introducendo un sistema fiscale “regressivo”. [3]

È democrazia ascoltare i dati snocciolati da Spike Lee nel suo film Chi-Raq. All'inizio del film la voce narrante racconta che

Dal 2003 al 2011 in Iraq sono morti 4.424 americani. Dal 2011 al 2015 a Chicago ci sono stati 7.356 omicidi. Il numero di omicidi a Chicago ha superato il numero dei caduti fra le forze speciali americane in Iraq. Oltre 400 bambini sono stati colpiti da armi da fuoco. Nel fine settimana del 4 luglio 2015, il giorno dell'indipendenza degli Stati Uniti cinquantacinque persone sono state colpite e ferite e 10 sono state uccise, incluso un bambino di sette anni. Dov'è finita la loro libertà. Dov'è finito il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità? Questo numero impressionante di omicidi viene commesso da giovani maschi neri ai danni di giovani maschi neri.

Si potrebbe dire che mentre l'Occidente esporta democrazia è incapace di costruirla al proprio interno?
I can't breath.

Gianfranco Falcone

[1] Simone Weil, Il libro del potere, Chiarelettere, Milano 2020.
[2] Zehra Dogan, Prigione N° 5, Becco Giallo, Padova 2021
[3] Pietro Basso, Razzismo di stato, Franco Angeli, Milano 2023.

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