
Week end di fuoco, il prossimo, con il Motomondiale che sbarca in terra portoghese dove l’australiano Casey Stoner ha la possibilità di laurearsi Campione del Mondo della MotoGP con quattro gare di anticipo sulla conclusione del campionato.
Il circuito dell’Estoril, situato sulla costa atlantica del Portogallo a ventotto chilometri da Lisbona, è ben conosciuto dai Team delle tre classi che, sfruttando il clima mite e secco, utilizzano spesso questa pista per le sessioni di test che precedono l’inizio del campionato.
Costruito nel 1972 da Fernanda Pires da Silva, il tracciato è uno dei più lenti e tecnici del Motomondiale alternando rettilinei dissestati ad ampie curve e violente frenate.
Caratteristiche salienti
Lunghezza: 4.182 metri
Curve a destra: 9
Curve a sinistra: 4
Rettilineo più lungo: 986 metri
Pole Position: a sinistra
Larghezza della pista: 14 metri
La gara della classe MotoGp dell’anno scorso è ricordata per due eventi salienti: la prima vittoria in assoluto di Toni Elias che precede Valentino Rossi di soli 0,002 secondi e il “melodramma Honda”: al quinto giro un invasato Dani Pedrosa tenta di superare all’interno il proprio compagno di squadra Nicky Hayden, che sta servendo il primo match – ball per il titolo mondiale a Valentino Rossi. Risultato: Pedrosa “scivola” sul cordolo, centra in pieno Hayden e i due piloti finiscono nella ghiaia. Da quel momento non si guarderanno più in faccia, il resto è storia. (Nel GP successivo, quello decisivo per l’assegnazione del titolo, Rossi cadrà a pochi giri dal via e Hayden si laureerà campione del mondo ndr).
Anche quest’anno il circuito portoghese si candida ad essere il teatro di un grande evento: la conquista del primo titolo mondiale da parte di Casey Stoner. Il giovane australiano ha abbandonato la consueta prudenza che lo ha accompagnato in tutti questi mesi affermando “Mancano cinque gara alla fine del campionato. Se davvero dovessimo riuscire a vincere il mondiale il dove non ha importanza. Al momento il nostro pacchetto funziona alla perfezione” [1].
All’entusiasmo del pilota Ducati fa da contraltare la rassegnazione di Valentino Rossi : “A essere onesto” ha commentato il pilota di Tavullia “il campionato è ormai fuori dalla nostra portata, specie con uno Stoner così forte. Concentreremo le nostre energie per mantenere il secondo posto in classifica e penseremo a proseguire lo sviluppo della moto per l’anno prossimo” [2].
Proprio in ottica 2008 sarà interessante osservare la prestazione dei quattro piloti “gommati” Michelin (Rossi, Edwards, Hayden e Pedrosa) che monteranno una gomma anteriore sviluppata dalla casa francese in base ai test realizzati a Brno e a Misano. La gomma è leggermente più dura delle precedenti e a detta del direttore del reparto corse Jean Philippe Weber “dovrebbe adattarsi bene alle caratteristiche del circuito dell’Estoril, dove c’è poco grip e l’asfalto è sconnesso” [3].
Michelin dunque già focalizzata sul futuro che potrebbe rivelarsi meno roseo del previsto se è vero che all’interno del Team Honda HRC non c’è accordo tra Hayden e Pedrosa (che caso!) sul proseguire il rapporto con la casa francese. Il pilota americano è convinto che la Honda dovrebbe rimanere fedele alla Michelin dopo anni di proficua collaborazione mentre lo spagnolo spingerebbe per la “migrazione” verso le Bridgestone ponendola addirittura come condizione per firmare il contratto per la prossima stagione. [4]
Più tranquilla la situazione in casa Bridgestone, con la casa giapponese decisa a riscattare il pessimo risultato rimediato qui nel 2006 quando nessuno dei “propri” piloti si classificò tra i primi cinque.
Così al traguardo nel 2006
MotoGp:
1° Toni Elias (Honda Gresini)
2° Valentino Rossi (Yamaha)
3° Kenny Roberts Jr (KR)
250cc
1° Andrea Dovizioso (Honda)
2° Hiroshi Aoyama (KTM)
3° Alex De Angelis (MVA Aspar)
125cc:
1° Alvaro Bautista (Aprilia)
2° Hector Faubel (Aprilia)
3° Mika Kallio (KTM)
Alessandra Rossi
[1], [2] www.gazzetta.it
[3] www.motogp.com
[4] www.motorcyclenews.com
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