Assen, Stoner riapre il mondiale

motociclismo

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Seconda vittoria consecutiva per il campione del mondo davanti a , nuovo leader del mondiale, e a che agguanta il podio a dieci metri dalla bandiera a scacchi. Undicesimo Rossi, penalizzato da una caduta al primo giro.
Circuito di , ore 14: lezione di motociclismo, docente , assente (in)giustificato Valentino Rossi. Questa la sintesi della gara disputata ieri nell'università del motociclismo e dominata da una implacabile che riporta prepotentemente Stoner nella lista dei candidati per la conquista del titolo mondiale.

Che la Rossa di Borgo Panigale fosse in perfetta forma, e con lei anche il suo pilota, era apparso lampante già domenica scorsa a Donington. Nessuno però si aspettava una supremazia così schiacciante, neppure lo stesso Stoner nonostante la superiorità assoluta dimostrata durante le prove: “Sono  choccato” ha commentato il campione del mondo “questo week end non pensavamo proprio al campionato ma solo a fare un risultato decente. Comunque oggi è andato tutto benissimo, non ho nulla di cui lamentarmi”.

Dobbiamo dire che Valentino Rossi ci ha messo del suo per aiutare l'australiano a riaprire i giochi. Partito male, Rossi affronta la prima curva a sinistra in maniera forse un po' troppo aggressiva e, complice la gomma fredda, si mette di traverso e travolge l'incolpevole De Puniet, trascinandolo con sé nella ghiaia.

Nonostante una leva del cambio ridotta a un moncherino “Ero talmente arrabbiato che cambiavo con il nervoso” [1] e il manubrio storto, Rossi riparte e riesce a chiudere la gara in undicesima posizione, raggranellando comunque qualche punto che potrebbe rivelarsi prezioso al termine del campionato. Chiara l'amarezza del campione di Tavullia:  “E' un peccato perché in mattinata avevamo fatto degli aggiustamenti sulla moto che hanno funzionato bene. Un doppio peccato perché ero l'unico che poteva infastidire Stoner”[2].  

Probabilmente Rossi ha ragione, visto il distacco inflitto dall'australiano – più di undici secondi –  al secondo classificato, “Ragionier Pedrosa”, in testa alla gara per due, dico due, curve. Il piccolo spagnolo deve aver capito subito che non c'era storia e ha preferito pensare, lui si, al campionato. Si è limitato quindi a controllare che il proprio compagno di squadra Nicky Hayden non si avvicinasse troppo, godendosi dopo la bandiera a scacchi, il primato in classifica (+ 4 punti su Rossi). “Sono molto contento del risultato, questo circuito è sempre stato difficile per me. Oggi Stoner andava troppo forte”

Proprio a Nicky Hayden va la palma del più sfortunato. Il simpatico americano alla guida della Honda con il nuovo motore a valvole pneumatiche azzecca la partenza e guadagna la terza posizione (era quarto), che mantiene fino a circa 10 metri dall'arrivo quando la sua moto si ammutolisce di colpo: finita la benzina. A Kentucky Kid non rimane che guardare il connazionale Colin Edwards che lo sfila, relegandolo in quarta posizione e negandogli il primo podio stagionale che, se non alla classifica, avrebbe sicuramente fatto bene al morale.

Ridurre la gara di Edwards al sorpasso, indubbiamente fortunato, su Hayden, sarebbe però ingiusto nei confronti del pilota texano il quale, sicuramente aiutato fa una Yamaha competitiva,  sembra ringiovanito. Attardato dalla caduta di Rossi e De Puniet, avvenuta proprio davanti a lui, Edwards si è rimboccato le maniche e ha pensato solamente a tornare tra i primi. E  quando ha visto Hayden piantato vicino al traguardo ha sicuramente pensato a quando, due anni fa, fu Hayden a vincere a causa di un suo errore proprio in prossimità del traguardo.

Quinto posto per un consistentissimo Andrea Dovizioso e sesto per Jorge Lorenzo, sicuramente tagliato fuori dai giochi per la conquista del titolo ma non per questo meno agguerrito.

La gara di Assen ci consegna quindi una classifica mondiale rimescolata e, soprattutto, molto corta con Pedrosa, Rossi e Stoner racchiusi in meno di trenta punti.

Indubbiamente una situazione interessante, presagio di un proseguio di campionato che promette scintille anche in considerazione dei seguenti fattori: la Ducati è tornata quella dei tempi migliori e Stoner è apparso più tranquillo e fiducioso; Rossi sta lavorando alacremente con i tecnici Bridgestone per migliorare le prestazioni della gomma in partenza, l'unico vero problema che sembra ancora affliggere la casa di Ywata; Pedrosa, ermetico come al solito, si è limitato a non utilizzare il motore a valvole pneumatiche e ad augurarsi che la prossima gara – in Germania al Sachsenring – possa concludersi come lo scorso anno e cioè con la sua vittoria.
Alessandra Rossi

Così al traguardo:
1) Casey Stoner (Ducati Marlboro Team)
2) Dani Pedrosa (Repsol Honda Team)
3) Colin Edwards (Tech 3 Yamaha)

[1]; [2]  www.gazzetta.it

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