
Il successo di una mostra non è dettato unicamente dall'esposizione delle opere d'arte che presenta, ma predilige sempre più spesso una viva ed attenta contaminazione con altre forme culturali, solitamente caratterizzate da registri linguistici solo in apparenza estremamente diversi. È questo il concept teorico scelto da Danilo Ambrosino e Anna Fresa, direttori della DAFNA Home Gallery di Napoli che, martedì 21 ottobre, ha inaugurato la mostra fotografica Words di Luisa Menazzi Moretti, mescolando arte contemporanea e teatro.
Atto con parole di Cerciello. Foto Mario Laporta
Gli attori della Compagnia Giovani del Teatro Elicantropo, diretti dal regista Carlo Cerciello, hanno infatti dato voce e corpo alle fotografie dell'artista, interpretando i testi – contenuti nel catalogo edito da Artem – che autorevoli professionisti del panorama letterario hanno elaborato per accompagnarle. Questa corposa raccolta di scritti ha ispirato, a sua volta, Atto con parole, l'azione scenica di Cerciello che, solo per la serata di apertura, ha trasformato gli spazi della galleria in un vero e proprio palcoscenico, catturando completamente l'attenzione del pubblico presente con un reading itinerante scomposto in tre tempi diversi del vernissage, che ha permesso a tutti di potervi assistere.
I giovani attori Antonio Agerola, Fabiana Fazio, Jack Hakim, Raffaele Imparato, Cecilia Lupoli e Giulia Musciacco, totalmente immersi nelle storie ispirate da Words, hanno portato in scena una drammaturgia contemporanea intrisa di ironia, dinamismo e scambio relazionale: una vera e propria performance artistica corale.
Uno spettacolo delle parole per le parole, quello di Cerciello, che volontariamente o meno, raggiunge il reale scopo delle fotografie di Words: dilatare il tempo della loro fine – o almeno, crearne l'illusione -, conservandone l'aura e la storia. L'attimo in cui le parole nascono è, paradossalmente, lo stesso in cui muoiono; questo istante irripetibile è anche quello in cui si sviluppa la finzione teatrale: un rito unico, sempre diverso, che inizia e termina nell'atto stesso della sua creazione.
Atto con parole di Cerciello. Foto Mario Laporta
Per una sola sera – dunque – L'Elicantropo, di cui Carlo Cerciello è direttore artistico, trasferisce alla Dafna Home Gallery la propria formula teatrale, che rovescia il rapporto tra lo spazio e lo spettatore: integrando quest'ultimo all'interno della messa in scena – caratterizzata da spazi sempre più o meno contenuti – lo rende protagonista attivo dell'azione, non più semplice osservatore.
Questo modo di concepire il teatro come incontro, come scambio reciproco tra individui, avvicina senza dubbio questo tipo di linguaggio culturale a quello dell'arte contemporanea – che sia fotografia, pittura, video art o performance -, sempre più intesa come mescolanza, contaminazione, dialogo incessante tra le molteplici espressioni dell'arte.
Angelica Falcone
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