Augusto De Luca: Fotografie e inquadrature

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In questa breve nota introduttiva, presentiamo alcune fotografie di Augusto De Luca. Sono immagini dedicate a Roma e al suo essere “eterna” e “fragile” a un tempo.

Non s’intende qui presentare tutta l’attività fotografica di Augusto De Luca.
Il cammino del fotografo napoletano è, infatti, ormai lungo e ricco di esperienze importanti nei diversi campi verso i quali la sua curiosità si è indirizzata.
Una ricerca artistica e tecnica che ha saputo spaziare attraverso linguaggi e formule diverse senza mai, però, smarrire un preciso tratto individuale.
Dicevamo, dunque, di provare semplicemente a inquadrare le fotografie che accompagnano questa nostra breve nota.
Usare questo verbo (inquadrare) pensando alle fotografie di Augusto De Luca espone lo scrivente ad uno strano gioco di rimandi e prospettive.

Le fotografie di De Luca dimostrano, infatti, con immediata bellezza che, nel campo della fotografia, l’inquadratura è una delle più importanti avventure narrative dello spirito umano.
Quale città ci sta mostrando De Luca? Quali inquadrature è andato ad inseguire il fotografo?
La cosiddetta città eterna si presta, fin da questa definizione, a farsi “eternare” nello scatto fotografico – scatto che confina con i linguaggi della metafisica – e a mostrare tutta le sue “fragilità” in un apparire che non potrà essere replicato.
Quale Roma stiamo guardando? Una Roma che a un tempo c’è e non c’è; che ad un tempo si mostra e si cela; che appare, mentre rinuncia ad essere se stessa.

La vediamo negli scorci, nei dettagli, nel capovolgimento delle nostre attese: è una città che appare in inquadrature fotografiche che sono capaci di usare i propri limiti come allusioni al tutto.
Un linguaggio che spazia fra la metafora e la metonimia, dicendoci quello che non c’è, con la presenza di quello che c’è.
Lo slittamento continuo fra questi due piani è, forse, uno dei più importanti contributi a quella che continuiamo a definire come esperienza estetica e di quest’occasione siamo grati alle fotografie di De Luca.
Antonio Fresa

Per saperne di più

https://fr.wikipedia.org/wiki/Augusto_De_Luca
http://www.edueda.net/index.php?title=Augusto_De_Luca
http://www.edueda.net/index.php?title=Augusto_De_Luca_(Citazioni)

Augusto De Luca, (Napoli, 1 luglio 1955) è un fotografo italiano. Ha ritratto molti personaggi celebri: Renato Carosone Rick Wakeman, Carla Fracci, Hermann Nitsch, Pupella Maggio, Giorgio Napolitano.
E’ conosciuto anche come Il Cacciatore di Graffiti
Studi classici, laureato in giurisprudenza. E’ diventato fotografo professionista nella metà degli anni ’70. Si è dedicato alla fotografia tradizionale e alla sperimentazione utilizzando diversi materiali fotografici.
Il suo stile è caratterizzato da un’attenzione particolare per le inquadrature e per le minime unità espressive dell’oggetto inquadrato.
Immagini di netto realismo sono affiancate da altre nelle quali forme e segni correlandosi ricordano la lezione della metafisica.
È conosciuto a livello internazionale, ha esposto in molte gallerie italiane ed estere.
Le sue fotografie compaiono in collezioni pubbliche e private come quelle della International Polaroid Collection (USA), della Biblioteca Nazionale di Parigi, dell’Archivio Fotografico Comunale di Roma, della Galleria Nazionale delle Arti Estetiche della Cina (Pechino), del Museo de la Photographie di Charleroi (Belgio).
De Luca ha realizzato anche immagini pubblicitarie, copertine di dischi e libri fotografici. L’azienda di telecomunicazioni Telecom Italia gli ha dato l’incarico di illustrare con fotografie della città di Napoli tre schede telefoniche pubbliche, con una tiratura di sette milioni di esemplari, e quattro schede con fotografie di Parigi, Dublino, Berlino e Bruxelles, con una tiratura di dodici milioni di esemplari.
I suoi libri fotografici hanno avuto prefazioni e contributi testuali come quelli del poeta Mario Luzi, della regista Lina Wertmuller, del compositore Ennio Morricone, dello storico Giovanni Pugliese Carratelli, dei giornalisti Maurizio Costanzo e Sandro Curzi, dell’architetto Paolo Portoghesi.
Ha ricevuto il “Premio Città di Roma” 1996 per il libro ‘Roma Nostra’ (Gangemi Editore), insieme al compositore Ennio Morricone (De luca per le fotografie e Morricone per la poesia “Roma Amore” contenuta nello stesso libro).

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