Basket serie A1: Italiani 77 Stranieri 98

pallacanestro basket
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I campionati di pallacanestro iniziano con la peggiore delle sconfitte alle quali nel passato più volte si è tentato di mettere riparo. Per la prima volta nella storia il numero dei tesserati stranieri nel campionato nazionale di serie A ha superato quello degli italiani.
Qualche segno era già arrivato anche guardando le partite in TV. Ad ogni inizio di gara, dopo la presentazione delle squadre schierate al centro del parquet, è diventata buona norma ascoltare e cantare l’inno nazionale.

Orlandina basket tifosi
Le tifose e i tifosi della Betaland Orlandina Basket

Pubblico sugli spalti in piedi, mano sul cuore, le prime note dell’inno che attaccano  eil problema passa nelle mani di cameraman e registi che, da prassi, dovrebbero inquadrare il viso partecipato dei giocatori intenti a cantare; da qualche tempo la ricerca si è fatta sempre più difficoltosa ed infruttuosa. I cameraman costretti a fare i saltapicchi impazziti per trovare un viso italiano e canterino mentre è diventato sconveniente l’inquadrare il volto trasognato e falsamente concentrato degli stranieri costretti, dal contratto accettato, ad essere nel posto dove non vorrebbero essere. Questo mentre i loro contratti non possono più contare neanche sul cambio favorevole dollaro/euro come nel recente passato. Presto però ci si è accorti che quelle non erano le inquadrature migliori per fare audience ed allora si è optato per un bel grand’angolo dalla sommità degli spalti tanto per scimmiottare l’atteggiamento delle federazioni  e della lega che convivono, da attori e complici, con le politiche sportive che causano questo.

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Betaland Orlandina Basket in azione. Foto Joe Pappalardo 

Nel frattempo in A1 si è consumata la quarta giornata e come accade in questo periodo, di studio e verifica dei roster costruiti, la classifica mostra la Tesi Group Pistoia di coach Esposito sola al comando con 8 punti ed in procinto di andare a misurarsi con l’Armani Milano il prossimo 1 Novembre. Una sfida che arriva se vogliamo in un momento favorevole per Pistoia che potrà sfruttare l’incompleto affiatamento dell’ EA7 ancora in working progress per i nuovi insegnamenti di Coach Jasmin Repesa. A due punti da Pistoia, che dopo quattro giornate possono voler dire molto o poco a seconda dei punti di vista,  le due squadre più attese, Trento e Reggio Emilia, per l’utilizzo di italiani e che, non solo per questo, rappresentano un motivo di grande attenzione da parte degli appassionati. Con Reggio e Trento è presente Capo D’Orlando, un posticino dove da sempre si mangia pane e basket ad un certo livello e dove, a ben 40 anni,  un certo Gianluca Basile festeggia la sua 500esima partita in serie  A. Evidentemente ai tifosi di questa squadra porta bene rinunciare a lasagne e cannelloni come hanno dichiarato in curva con un simpatico striscione prima dell’ultima partita. Il digiuno ignorante, per dirla alla moda del Baso, dovrà essere ripetuto a fini scaramantici, pare sia d’accordo anche Griccioli, che, secondo alcuni, se le cose dovessero andare come si spera ma non si dice, sarebbe disposto ad organizzare una mega degustazione di ribollita per i tifosi allora non più digiunanti.
Sempre al secondo posto della classifica Milano, la scudettata Sassari, e la consolidata Venezia di Recalcati. Dopo tutte le altre nel solito, ma non meno sfidante, difficile compito di far collimare necessità di bilancio con le sicurezze della classifica.

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Betaland Orlandina Basket in azione. Foto Joe Pappalardo

Diversa la situazione in A2 dove troviamo Siena e Roma che solo due anni fa si contendevano al meglio delle sette gare lo scudetto nazionale di serie A. Purtroppo per Roma, le scelte di Toti al momento sembrano ancora in grave sofferenza; sono uscite dagli spogliatoi di quella squadra notizie che normalmente restano ancorate nelle regole non scritte, ma sempre applicate, in quelle quattro mura. Questa volta non è andata così, cosa che ha indotto il presidente a richiamare alla guida della sua squadra il sergente Caja. Oggi in una A2 divisa in due gironi, chiamati Est e Ovest, due squadre si contenderanno una unica possibilità di accedere alla A1. La cosa che più induce a riflettere è che fra le 32 squadre ve ne sono alcune tra le più blasonate nella pallacanestro  nazionale: parliamo di Fortitudo Bologna, con i suoi due scudetti ed uno dei più imponenti gruppi di tifosi al seguito, Siena, otto scudetti e la storia più titolata nel recente passato fatta di scudetti anche giovanili ed un coach passato alla guida della nazionale maggiore, Treviso e Trieste con 5 scudetti conquistati, ma anche Virtus Roma, Reggio Calabria, Rieti, Verona ed ancora andando un po’ più lontano nel tempo Biella, Roseto, Jesi.
In queste squadre troveremo campioni non  più di primo pelo (ad es. Carraretto alla Fortitudo Bologna, Gigli e  Massimo Bulleri a Ferentino, il teramano Mordente a Reggio Calabria ), ma in grado di mettere la loro immensa esperienza al servizio dei giovani talenti che le società di A1 con più disponibilità economica manderanno a farsi le ossa in questo campionato.
L’aspetto che contraddistinguerà il campionato di A2 è che, come richiesto dai tanti soloni in grado di dispensare ricette per la soluzione della crisi del basket italiano,  è che sarà possibile tesserare solo due stranieri mentre gli italiani nel roster dovranno essere otto. Avremo quindi un campionato dove la cultura cestistica del nostro paese potrà esprimersi senza scusanti, probabilmente i due stranieri che si avranno a disposizione saranno di qualità e di ulteriore esempio per i nostri giovani talenti e quest’ultimi, se avranno la fortuna di avere coach in grado di insegnare basket (ad es. Crespi a Verona) e rischiare sul loro utilizzo in partita avranno a disposizione finalmente i minuti per mettersi in luce e guadagnarsi un posto nel campionato maggiore e speriamo anche per la nazionale.
Anche in A2 siamo alla quarta giornata: in girone Est è il Treviso a punteggio pieno, in quello Ovest è l’Agropoli a guardare in solitaria tutti dall’alto in basso. Siamo però davvero alle battute iniziali di un lunghissimo percorso.

Emidio Maria Di Loreto

Si ringrazia l’ufficio stampa dell’Orlandina Basket per le foto

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