
Nonostante la caduta di Gara 2 Bayliss consolida la propria leadership e potrebbe laurearsi campione del mondo già tra due settimane a Vallelunga. Bella conferma per Kyonari, Haga alla Ducati?
La gara di Donington Park ci consegna un Troy Bayliss a un passo dalla conquista dello storico terzo titolo mondiale, un traguardo che l'australiano potrebbe raggiungere già tra due settimane a Vallelunga. La vittoria di Gara 1 e la contemporanea disfatta dei suoi diretti inseguitori – Neukirchner e Corser – rendono praticamente ininfluente la caduta di Gara 2, avvenuta quando Bayliss era in seconda posizione.
E proprio le cadute sono state le protagoniste di una Gara 1 avvincente e ricca di colpi di scena. Troy Bayliss l'aveva detto ieri in televisione: “Mi preoccupa Kyonari”. E infatti il dominatore di Brands Hatch parte lanciatissimo e si porta in prima posizione precedendo Bayliss e il giovane inglese Tom Sykes, che si era già messo in mostra a Brands Hatch. La gara di Kyonari dura lo spazio di un giro. Alla seconda tornata infatti il giapponese scivola, lasciando pista libera a Bayliss, tallonato da Sykes .
Bayliss fa il proprio ritmo, anche se non dà l'impressione di essere irresistibile. E infatti Sykes lo supera dando, lui si, l'impressione di poter portare a casa una vittoria storica. Nel frattempo si registrano le cadute “eccellenti” di Max Neukirchner – ritirato – e di Carlos Checa, che riesce a tornare in pista. Poi Haga rompe il motore e invece che fermarsi immediatamente come prevede il regolamento compie mezzo giro di pista, spargendo olio ovunque sul quale, il giro successivo scivolano Tamada, Corser e Checa obbligando la direzione di gara a esporre la bandiera rossa. Corsa sospesa dunque e tutti ai box, per sistemare quello che si può. Bayliss ne approfitta per perfezionare l'anteriore e quando si torna in pista si capisce subito che il suo obiettivo è non solo vincere la seconda parte di gara ma, complice la somma dei tempi delle due manche, portarsi a casa tutto il bottino. A quattro giri dalla fine è la pioggia a metterci lo zampino, presentandosi copiosa sul tracciato. Tutti i piloti alzano il braccio e chiudono il gas: troppo pericoloso correre così, con le gomme da asciutto e per di più consumate. Morale: seconda bandiera rossa della giornata, Bayliss primo, Sykes ottimo secondo e Biaggi terzo, senza saperlo.
Il momento dell'esposizione della bandiera rossa infatti era quarto, dietro al proprio compagno di squadra Xaus il quale, però, cade proprio durante quel giro e torna al traguardo a piedi, lasciando la moto in pista. Proprio questa disattenzione costa il podio allo spagnolo, che prima maltratta – a parole – l'incolpevole Biaggi e poi si scusa.
Gara 2 è dichiarata subito gara bagnata. A cinque minuti dalla partenza si rovesciano in pista delle vere e proprie secchiate di pioggia, che accompagneranno, con intensità diversa, tutta la corsa tanto che nel primo giro sia Corser sia Biaggi tentano timidamente di far sospendere la prova. La direzione di gara la pensa però diversamente e la corsa prosegue con Kyonari che, evidentemente deluso per la caduta di Gara 1, prende subito il comando e inizia letteralmente a danzare sull'acqua. Alle sue spalle Bayliss, molto più cauto – l'anno scorso qui ci rimise la falange di un mignolo – e Corser.
Al decimo giro Bayliss scivola, per fortuna senza conseguenze, torna ai box per cercare di capire se può ripartire ma la sua Ducati non è davvero in buone condizioni e all'australiano non resta che guardare la parte finale della corsa al muretto.
Una parte finale piuttosto noiosa, illuminata solo dai “traversi” di Kyonari e dalla rimonta di Cruthclow, che minaccia la pda vicino il giapponese.
Le posizione rimangono comunque invariate fino al traguardo: primo Kyonari – che in terrà inglese ha raccolto ben settantacinque punti – secondo un determiatissimo Cruthchlow facilitato dall'aver corso molto più spesso degli altri su questa pista in condizioni simili a quelle di oggi – d'altra parte è inglese… – e terzo Troy Corser che si consola dopo un week end tormentato da sei cadute.
Chi invece crediamo non ne vorrà più sapere di Doningoton è Nori Haga, al quale la direzione di gara ha comminato un drive through come punizione per quel mezzo giro folle in Gara 1 con la Yamaha che perdeva olio come se fosse una fontana. Ligio al regolamento Haga sconta la penalità all'inizio della corsa ma .. non va bene: la direzione non aveva ancora esposto il cartello per richiamarlo ai box quindi il drive through va ripetuto. Imbufalito il giapponese non si ferma quando deve beccandosi la bandiera nera e l'esclusione dalla corsa.
Speriamo che l'annuncio del passaggio in Ducati per il 2009, che radio paddock prevede per martedì, contribuisca a fargli sbollire la rabbia.
Il prossimo appuntamento è per domenica 21 settembre a Vallelunga
Alessandra Rossi
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