Biriyaani di Sajin Baabu

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Il giovane regista indiano alla fine della proiezione ha spiegato più di una volta che il finale del lo lasciava all'interpretazione dello spettatore. Personalmente ho avuto tre momenti, sul finire di , durante i quali mi era balenata

Il regista Sajin Baabu

l'idea che la storia si potesse chiudere e anche in questo mi ha piacevolmente sorpreso l'opera di Sajin Baabu che ha vinto il premio come miglior film per la giuria internazionale NETPAC al XX Asiatica Film Festival 2019 a Roma dove è stato presentato in anteprima mondiale. “Per la capacità di trattare le questioni sociali, religiose e politiche attraverso il cuore e lo sguardo di una donna che affronta il proprio viaggio attraversando la miseria fino a giungere all'illuminazione.“: questa la motivazione della giuria.

Biriyaani è stato girato in varie regioni tra il , stato del sud-ovest dell'India, e il Tamil Nadu stato del sud-est, dove scorre la vita di Khadeeja, una donna musulmana sposata e incatenata alle norme e convenzioni religiose e della comunità. Abbandonata perché suo padre è terrorista ricercato dalla polizia, inizia – insieme a sua madre in gravi condizioni di salute mentale – un durissimo viaggio, anche intimo e strettamente personale, che la condurrà a liberarsi finanziariamente e sessualmente avviandosi ad essere una prostituta. Ma la sua liberazione forse avverrà quando, in un banchetto offerto anche a molti dei suoi tormentatori, deciderà, attraverso un piatto di biriyaani di contraccambiare quelle persone che l'hanno spinta a vivere una vita orfana di umiliazione e miseria.

I novantadue minuti sono, senza cedimenti, di una forza espressiva di straordinaria potenza, supportata dall'eccellente interpretazione dell' attrice e modella indiana Kani Kusruti, figlia di attivisti sociali e genitori razionalisti. Il suo incedere, le sue espressioni, le sue azioni sono un tutt'uno con la scena girata e pur nella durezza delle vita di Khadeeja avvertiamo sempre anche una sua sobria eleganza, quasi una carica maggiore per tenere lontane le avversità. Anche J Shailaja che interpreta la mamma della protagonista recita con rara capacità il dolore di una donna che non ha più il senso della sua vita, così pure importante è l'interpretazione di Surjith Gopinath, il muezzin che proverà a dare una mano alla protagonista.

Biriyaani. Le interpreto Kani Kusruti e J Shailaja

La regia è quella di una storia complessa, dove le vicende, con il terrorismo sempre presente, sono molte e si susseguono in tempi e spazi differenti con momenti, come quello delle due donne inquadrate dall'alto nella solitudine del paesaggio, di qualità pittorica e con momenti di grande realismo, mai fine a se stesso, come quando si assiste in primo piano alla circoncisione del figlio di Khadeeja.
Il film che è un inno alle donne e condivido a pieno le note di regia quando precisano che «niente fa infuriare la società come una donna che ha il controllo della sua mente e del suo corpo. In tal caso, viene immediatamente percepita come una minaccia. Combattono mille ingiustizie ogni giorno».
Un'opera che merita la presenza e i premi in altri festival in giro per il mondo. Merita la distribuzione nelle sale e per questo India la censura ha chiesto ventidue tagli che il regista ha detto che accetterà perché vuole che la gente possa vederlo. Merita anche i passaggi televisivi magari sostituendo tanti di quegli scarti cinematografici che spesso propinano.
Ciro Ardiglione

Biriyaani
India, 2019 – durata 92'
prodotto da Razzaque attraverso UAN Film House

regia
direttore fotografia Karthik Muthukumar
montaggio – APPU N Bhattathiri
musica Leo Tom
sound mixing Vinod P Shivaram
interpreti: Kani Kusruthi, J Shailaja, Surjith Gopinath, Anil Nedumangad, Shyam Reji, Arun Nayar, Jayachandran, Munshi Baiju, Shaj Nizar

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