Bobo Stenson Trio: Sphere. Il suono delle emozioni

Bobo Stenson Trio Sphere

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Il pianista svedese Bobo Stenson (classe 1944) si conferma, con questa sua ultima incisione dal titolo Sphere, figura fondamentale, per versatilità e originalità, nell'ambito della .

E utilizzo volutamente questa definizione nel tentativo di far comprendere come la musica di Stenson e dei suoi formidabili compagni con i quali da tempo si esibisce in trio (Anders Jormin al contrabbasso e Jon Fält alla batteria) non possa e non debba essere catalogata come (scandinavo o europeo che dir si voglia) né come classica (nonostante attinga a piene mani alle composizioni di autori che a tale mondo appartengono) né come folclorica o etnica (anche se è spesso presente una marcata attenzione alle musiche tradizionali africane, indiane e sudamericane).

Stenson conosce perfettamente tutti questi linguaggi musicali ma il suo percorso artistico è sempre stato ispirato dal tentativo, spesso riuscito, di individuare un connubio quanto più possibile originale e funzionale fra di essi che gli consentisse di esprimersi senza vincoli specifici e con la massima libertà. Questa continua tensione verso la più totale libertà espressiva e verso il superamento di ogni forma di schematismo, perfino melodico, nel recupero e nella rivisitazione delle tradizioni e convenzioni musicali appartenenti ai generi sopra citati, è già presente nelle numerose e proficue collaborazioni di Stenson con il sassofonista norvegese Jan Garbarek (dal 1971 al 1975), con il sassofonista statunitense Charles Lloyd (dal 1989 al 1996) e con il trombettista Tomasz Stanko (dal 1994 al 1997).

Ma è nei lavori in trio, dal debutto di Underwear (1971) con Arild Andersen al contrabbasso e Jon Christensen alla batteria, ai successivi Reflection (1993), War Orphans (1997) e Serenity (1999) con Anders Jormin al contrabbasso e ancora Jon Christensen alla batteria, Goodbye (2005) con Paul Motian alla batteria e ancora Anders Jormin al contrabbasso, e infine Cantando (2007), Indicum (2012) e Contra la indecisión (2018) con il nuovo giovanissimo batterista Jon Fält (classe 1979) ad affiancare il veterano Anders Jormin (classe 1957), che Stenson riesce a definire con sempre maggiore originalità e sensibilità il proprio personalissimo mondo sonoro.

Sphere, registrato nell'aprile 2022 all'Auditorio Stelio Molo di Lugano e prodotto, come tutte le precedenti incisioni sopra citate, dalla prestigiosa ECM (Edition of Contemporary Music) di Manfred Eicher, è l'ultimo raffinato e sofisticato lavoro del Bobo Stenson Trio.

Bobo Stenson Trio SphereL' si apre con You shall plant a tree, un brano dello stimato compositore danese Per Nørgård, oggi ultranovantenne, che ci immerge immediatamente in un'atmosfera rarefatta e sognante nella quale il trio si muove con insuperabile maestria. Il pianoforte di Stenson distilla una breve melodia, interrotta e rielaborata dalle note profonde del contrabbasso di Jormin e dalle percussioni di Fält.
Segue Unquestioned answer – Charles Ives in memoriam, un brano di Jormin dedicato alla memoria del prestigioso compositore americano Charles Ives (1874-1954) e, più specificamente, a una delle sue composizioni sperimentali più note: The unanswered question, scritta nel 1908 per un insolito organico composto da una tromba, quattro flauti e un quartetto d'archi.
Giocando sul ribaltamento del titolo, Jormin contrappone alla domanda senza risposta di Ives  una risposta senza domanda che ci trasporta, incrociando la profondità del suo contrabbasso con le sonorità acute del pianoforte di Stenson e con i tamburi e i cimbali di Fält, in un mondo etereo, evanescente, sognante e trasognato.
Il successivo Spring, del compositore svedese Sven-Erik Bäck, è una sorta di continuazione del brano precedente. Non cambia infatti l'atmosfera rarefatta e frammentata nella quale il trio si muove con un'interazione continua, rapida e incisiva.
Il quarto brano, Kingdom of coldness, è di nuovo a firma di Jormin. Il trio, dopo l'astrazione dei primi tre pezzi, sembra sentire il bisogno di tornare con i piedi per terra e di misurarsi con quella che sostanzialmente si configura come una ballad. Ne emergono la sofisticata e brillante esposizione melodica di Stenson, l'originalità sonora e ritmica di Jormin e la raffinatezza delle percussioni di Fält.
Il brano seguente è ancora una composizione di Sven-Erik Bäck, Communion psalm, di esplicita ispirazione mistica. La melodia, esposta dal pianoforte di Stenson e supportata con discrezione dagli interventi di Jormin e Fält, richiama alcune pagine del filosofo, scrittore e compositore di origine armena Georges Ivanovič Gurdjieff, così come ci sono state rese note da Keith Jarrett nel suo album Sacred Hymns.
La composizione di Jung-Hee Woo, The red flower, arrangiata da Jormin in una forma di valzer swingato consente a Stenson di mettere in luce il suo pianismo sempre scintillante e ispirato, essenziale ed estremamente espressivo. E' certamente il momento più rilassante, spensierato e divertito dell'album. Anche il brano successivo, Ky and beautiful madame Ky, del pianista e compositore norvegese Alfred Janson (1937-2019), è arrangiato da Jormin. L'incedere quasi marziale dell'originale viene qui frammentato e rivisitato per dare vita a un'esposizione nella quale ciascuno dei tre musicisti offre il proprio specifico contributo e la propria personale interpretazione.
Valsette op. 40/1, il primo dei dieci brevi brani per pianoforte che compongono l'opera Pensées Lyriques del notissimo compositore finlandese Jean Sibelius (1865-1957), ci consente di ammirare la creatività e l'inventiva del Bobo Stenson Trio e la sua straordinaria capacità di rielaborazione. Dopo un'introduzione tutta giocata sui tamburi e sui piatti di Fält e sulle dolenti sonorità del contrabbasso di Jormin, il brano di Sibelius prende lentamente forma, evocato, prima ancora che esposto, dal pianoforte di Stenson.

L'album si conclude sorprendentemente con la riproposizione del brano di apertura You shall plant a tree in una versione leggermente più stringata ma ugualmente affascinante.
Sphere è un album che riesce a essere profondo senza mai risultare di troppo difficile ascolto perché propone una musica che tende sempre a includere, a comunicare, a suggerire sensazioni e stati d'animo, con semplicità e senza inutili intellettualismi. Una musica certamente non superficiale e spesso non immediata che presuppone attenzione, curiosità, sensibilità, capacità di introspezione ma anche bisogno di libertà e predisposizione al sogno. Un suono che disegna continue emozioni e le dipinge alternando delicati ricami in bianco e nero, lievi tocchi in tenui colori pastello e improvvise, ampie e larghe pennellate di colori sgargianti.
Sphere è un'incisione di grande spessore che conferma, ancora una volta, la statura e il livello di Stenson e dei suoi abituali collaboratori Jormin e Fält e la loro importanza nell'attuale panorama della musica contemporanea.

GianLuigi Bozzi

Bobo Stenson Trio
Sphere
registrato nell'aprile 2022 all'Auditorio Stelio Molo RSI di Lugano
musicisti: Bobo Stenson, pianoforte; Anders Jormin, contrabbasso; Jon Fält, batteria
ingegnere del suono: Stefano Amerio
prodotto da Manfred Eicher
una produzione ECM in collaborazione con RSI Rete Due, Lugano
2023 ECM Records

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