
Il governo britannico ha inviato “una serie di proposte tecniche confidenziali” all'UE su soluzioni alternative al “backstop”. Una questione cruciale riguardante quella parte dell'accordo che garantisce l'assenza di un confine rigido tra Irlanda e Irlanda del Nord. Un meccanismo che entrerà in vigore nel 2020 se non fossero definite tutte le questioni sul tema.
Il presidente di turno dell'UE, il finlandese Antti Rinne aveva chiarito che il Regno Unito può presentare una proposta concreta, ma per poterla discutere deve arrivare entro la fine di settembre, “dopo quella data è tutto finito“.
Il 30 settembre sarebbe una data che non coincide con quanto Boris Johnson continua a pensare e dichiarare; per il premier la scadenza è 17 ottobre quando ci sarà il vertice dell'Unione europea. È evidente che questioni così delicate hanno bisogno di tempi tecnici. Il premier britannico gioca a fare Trump. Il no deal è alle porte e i gravi problemi con esso.
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