
Quando si parla del Grupo de Rua è come si parlasse dell'antispettacolo teatrale di movimento, di ballo, inteso in senso classico. L'anti-intrattenimento. L'anti-distrazione. Realista e brutale. Pesante e cupo.
Assenza di colori, assenza di musica come la conosciamo nella cultura della civiltà evoluta e “colta” appunto, come ci è stata tramandata dalla nostra storia europea almeno. Quasi, a giudicare dallo schermo molto in alto che mostra ambienti di acqua e aria, pochi animali, una scenografia pensata come se gli artisti stessero un po' sottoterra, quasi da film di fantascienza, e dovessero sopravvivere e resistere…
La Rua, la Strada, è correttamente, crudamente, rappresentata nella sua asprezza per alcuni, fragilità dell'Uomo, atrocità della natura e della vita per chi non ha o sceglie di non avere riparo alcuno. Gli acrobati, ballerini, artisti, attori non rientrano in una categoria precisa, bensì si muovono con i corpi al limite della forza di gravità, si manifestano disarticolati gravemente e immobili in posizioni quasi impossibili anche per i più esperti e allenati fachiri…

Rendono, pertanto, perfettamente l'idea della creazione, ogni giorno, di una giornata da vivere sulla strada, nei sobborghi, quasi tra gli ultimi, esposti e nudi, come descrive bene Heidegger, gettati nella vita una volta nati, alla vita che capita, dove essa si svolge. La diversità della loro fisicità è commovente, e ci comunica l'inclusione di ogni colore e di ogni tipo di pelle che può trovarsi a combattere o soccombere. Pregevoli le coreografie e le funamboliche esibizioni degli artisti, magnifici nella loro “fatica” espressiva, con la cupezza della privazione della luce, dello spogliarsi di parti di abiti qualunque, via via crescente e della quasi assenza di suono se non una nota, quasi un mantra a volume bassissimo, o un sitar lontano, a ricordarci di quale terribilità è composta la solitudine sulla strada.
Interessante come anche quando gli artisti, percorrevano il palco in gruppo, il risultato agli occhi dello spettatore è stato di anti-gruppo o di “scontro”.
Anti-spettacolo, dunque, non per tutti.
Inoah può far addormentare di colpo, a difesa di una violenza inesorabilmente crescente che si respira fin dal primo istante.
Stefania Ratini
Roma Europa Festival 2019
Bruno Beltrão
Grupo de Rua
Inoah
Direzione artistica: Bruno Beltrão
Assistente alla direzione: Gilson Nascimento
Interpreti: Bruno Duarte, Guilherme Nobre, Douglas Santos, Eduardo Hermanson
Joao Chataignier, Leandro Gomes, Leonardo Laureano, Alci Junior ‘Kpue', Ronielson Araujo ‘Kapu', Sid Yon
Luci: Renato Machado
Costumi: Marcelo Sommer
Musica: Felipe Storino
Supportato da: BEIRA | Una cooproduzione: KAMPNAGEL (Hamburg) FESTIVAL MARSEILLE WIENER FESTWOCHEN (Viena) MOUSONTURM (Frankfurt) TANZHAUS NRW (Dusseldorf) | Debutto: 04/05/2017 no Kampnagel Internationale, Hamburgo
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