
Qualche giorno fa a Lodi un lavoratore di 44 anni è morto stroncato dal caldo mentre lavorava al rifacimento della segnaletica stradale. Bonomi, Confindustria: «Cig e smart working», i sindacati: «subito un decreto». Inps: «misure anche sotto i 35°». Servono urgentemente misure per tutelare lavoratrici e lavoratori, anche chi non opera all’aperto valutando pure l’assenza o il malfunzionamento degli impianti di raffrescamento. Intervenire per la messa in sicurezza di chi svolge servizi essenziali richiedendo ad esempio la riduzione delle attività, con lo stop nelle ore più calde, maggior frequenza di pause, la messa a disposizione di acqua e locali di ristoro, dove poter recuperare da un punto di vista psicofisico. Il leader Uil, Bombardieri, ribadisce quale sia l’unica strada da battere: «un decreto che protegga i lavoratori dalle temperature elevate e vieti l’attività di quei lavori particolarmente esposti oltre i 33 gradi». Per Confindustria si tratta di perseguire quello che è stato fatto ai tempi della Covid sottoscrivendo un protocollo fra associazioni datoriali e sindacati.
-----------------------------
-----------------------------
Se sei giunto fin qui vuol dire che l'articolo potrebbe esserti piaciuto.
Usiamo i social in maniera costruttiva.
Condividi l'articolo.
Condividi la cultura.
Grazie