
Non si tratta più di eccellenti esecutori di cover di colonne sonore. La band ha partorito un album che, per otto tredicesimi, ha della farina del proprio mulino. Ritornano Quelli Di… è infatti un’opera che contiene molti brani originali che probabilmente sosterranno per il futuro la vitalità creativa del gruppo stesso.
Due anni fa avevano già stupito in tanti con l’album omonimo che rendendo omaggio a maestri come Ferrio, Morricone, Micalizzi, Cipriani, Trovajoli, i fratelli De Angelis e recuperava con intelligenza quella stagione musicale legata ai film polizziotteschi anni Sessanta e Settanta. Quella stessa musica (e non solo) che Tarantino ha spesso omaggiato, anche nel suo ultimo e geniale film, durante il suo percorso artistico.
Un mondo che si annuncia dalla stessa copertina realizzata Giuliano Nistri già illustratore di locandine di film di Antonioni, De Sica, Fellini, Kurosawa, Kubrick, Rosi e tanti altri.
Il nuovo disco è stato registrato a Milano nel 2009 mentre il gruppo era impegnato in vari fortunati concerti sia in Italia che all’estero (proseguiti nel 2010) e mixato a dicembre scorso sempre a Milano da Tommaso Colliva produttore (Afterhours, Muse) e inventore del progetto nel 2008.
Oltre a Tommaso Colliva del gruppo fanno parte Luca Cavina al basso (Beatrice Antolini, Transgender), Enrico Gabrielli ai fiati e agli organi (Afterhours, Vinicio Capossela), Massimo Martellotta alle chitarre e lap steel (Stewart Copeland, Eugenio Finardi) e Fabio Rondanini, batteria e percussioni (Niccolò Fabi, Collettivo Angelo Mai).
Per i brani Eurocrime!, Piombo In Bocca e Si Dicono Tante Cose c’è stata la collaborazione di Raffaele Kohler alla tromba, Luciano Macchia al trombone e Domenico Mamone al sax baritono.
Come ricorda il titolo della sua recensione questi artisti dalla tecnica <<impeccabile>> sanno riecheggiare Milano e la sua periferia quando <<c’era la nebbia>>.
Con questo album la creatività del gruppo fonde alla perfezione quanto scritto allora con il nuovo. Sembra di capire che l’immersione migliore avviene con il <<superfunk da inseguimento>> di Eurocrime!, Il Ritorno Della Banda I e II e la <<sexy>> Gentil Sesso e Brutali Delitti [1].
Collepiccolo conferma la riuscita di un disco che segna il passaggio verso musicalità con impronte originali anche se legate all’estetica seventies.
<<Effluvi jazz-rock, inconsueti tropicalismi ed un fare che cristallizza i momenti migliori del rock cosiddetto progressivo, dribblando con largo anticipo qualsiasi tendenza al barocco>>
L’autore annota il ruolo del fender Rhodes di Gabrielli, <<un suono grasso>> che <<risponde alla sei corde del maggiore compositore Martellotta>>. Notevole anche la sezione dei fiati [2].
Prudenzano considera la storia dei Calibro 35 la migliore operazione musicale italiana degli ultimi anni e ovviamente quest’album ne è parte.
Le cinque cover sono <<godibilissime>> ma è con i nuovi brani che si intuisce l’evoluzione del loro percorso. E tra questi Convergere in Giambellino ma soprattutto Il ritorno della Banda (parte prima e parte seconda) che i Calibro 35 rasentano la perfezione <<due atmosfere opposte e una tensione a crescere che non lascia scampo>> [3].
Cozzi nella sua recensione <<condivisa>> con i Guano Padano scrive egregiamente di questi lavori che hanno la loro origine in quel cinema d’annata. I Calibro 35 hanno riletto magistralmente quei classici scarnificando <<gli arrangiamenti per rinvigorirne l’impatto>> e scritto brani inediti che a quel mondo musicale si richiama. La segnalazione è per Il Ritorno della Banda [4].
In una lunga e puntuale recensione che attraversa i brani dell’opera Biasio in più di un’occasione ci narra della sua spettacolarità all’interno di una notevole compenetrazione tra brani originali e reinterpretazione di vecchi pezzi.
A titolo di esempio riporto per i primi <<torrida corrida westernata di Sospeso Nel Traffico (Torossi), colta in chiusura da un’epilessia zorniana>> e <<la spettacolare, mortifera rivisitazione strumentale di Ti Risveglierai Con Me … trasfigurata in una scheggia prog-funk di elevatissima caratura>>[5]. Non vi curate di noi e ascoltate!
Ciro Ardiglione
genere: jazz-rock
Calibro 35
Ritornano quelli di …
etichetta: Ghost Records
data di pubblicazione: febbraio 2010
brani: 13
durata: 48:05
cd: singolo
[1] Luca Valtorta, “Il fascino della Milano anni 70 riscoperto con i Calibro 35”, Il Venerdì di Repubblica, 5 marzo 2010, pag. 56
[2] Luca Collepiccolo, BLOW UP., febbraio 2010, pag. 95
[3] Antonio Prudenzano, “Ritornano quelli di… Calibro 35. Riecco le colonne sonore del cinema poliziottesco…”, www.affaritaliani.it, 22 febbraio 2010
[4] Emilio Cozzi, “Exploita(lia)tion col fischio”, Rolling Stone, marzo 2010, pag. 130
[5] Marco Biasio, www.storiadellamusica.it, marzo 2010
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