
Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, lo scorso 3 maggio (dopo la nuova bufera sulle banche regionali), aveva ripetuto il solito mantra: «il sistema bancario è solido e resiliente». Frasi di questo genere erano già state dette in altre occasioni e non solo da lui. Peccato che gli istituti Silicon Valley Bank e Signature Bank siano poi falliti. Peccato che poi, un mese dopo, sia crollata anche First Republic Bank, il secondo più grande fallimento bancario della storia statunitense, salvata dal colosso JP Morgan. Ora, le turbolenze con notevoli cali nelle borse dei loro titoli azionari hanno riguardato la PacWest, con sede a Los Angeles, e la Western Alliance, con sede a Phoenix; con patrimoni rispettivamente di circa 40 miliardi di dollari e 65 miliardi di dollari e con meno di 100 filiali a testa controllate. Una sequenza di crisi che desta sospetti e che è più profonda di quella che si vuole raccontare, considerando anche che nella giornata di ieri altre banche regionali hanno registrato pesanti perdite sul mercato azionario: la Keycorp (-14%), la Zions Bank (-18%), la Metropolitan Bank (andata sotto del 25% e poi risalita a -6%) e la First Horizon (-32%), che sconta la mancata fusione saltata con la Toronto Dominion Bank, istituto di ben altre dimensioni.
«Il fatto che siano banche medio-piccole può portare a credere che possa essere più semplice contenere la crisi, ma messe insieme – secondo alcuni dati raccolti da Bloomberg – gli attivi arrivano a un valore di 700 miliardi di dollari (Lehman Brothers ne contava 691 al momento del suo fallimento). L'unica vera differenza dal 2008 riguarda la mancanza di connessioni commerciali internazionali delle banche regionali americane, aspetto che rende più difficile l'estensione della crisi all'estero» [1].
Di fatto, la fiducia nel sistema bancario americano non è in uno dei suoi momenti migliori, come dimostra un sondaggio Gallup condotto fino alla fine di aprile, secondo cui «il 48% degli adulti statunitensi ha dichiarato di essere preoccupato per il denaro che deteneva nei depositi presso le istituzioni finanziarie. La Federal Deposit Insurance Corporation, che garantisce conti bancari fino a $ 250.000, questa settimana ha pubblicato un rapporto in cui afferma che avrebbe preso in considerazione modifiche alle sue regole. L'agenzia ha suggerito che potrebbe provare a fornire livelli più elevati di assicurazione ai conti di pagamento delle imprese, il che consentirebbe alle imprese di sentirsi a proprio agio continuando a pagare i lavoratori senza creare i problemi di “rischio morale” che potrebbero verificarsi se tutti i depositi fossero ampiamente garantiti» [2].
Per quanto ci sia il sospetto di operazioni speculative su PacWes e Western Alliance, che hanno affermato di avere i bilanci in ordine, la convinzione che ci siano difficoltà per le banche regionali – soprattutto in presenza di alti tassi di interessi – a stare nel mercato in mezzo a tanti colossi è concreta.
Ma non va nemmeno dimenticato che le istituzioni finanziarie, non solo americane, continuano a non voler avere controlli più stringenti e regole meno elastiche sulle loro attività. Negli Stati Uniti fu l'amministrazione Trump che adottò una sorta di laissez faire che è stata una delle cause dei primi fallimenti. Va inoltre ripetuto che per preservare i comuni cittadini dalle ripetute crisi bancarie bisognerebbe ritornare ad una netta separazione tra le banche commerciali e quelle d'affari, evitando da una parte che si trascinino a vicenda e dall'altra che l'economia reale venga travolta dalla finanza speculativa. La separazione era nata negli anni successivi al 1929, quando il mondo si ritrovò in una crisi economica e finanziaria spaventosa. Iniziò Bill Clinton ad allentare le redini del sistema. A quasi cent'anni di distanza, non abbiamo ancora appreso nulla.
Pasquale Esposito
[1] Così Alessia Conzonato sul Corriere della sera del 5 maggio 2023: «Banche Usa, perché torna il panico a Wall Street: crollano PacWest e Western Alliance»: https://www.corriere.it/economia/finanza/23_maggio_05/banche-usa-perche-torna-panico-wall-street-crollano-pacwest-western-alliance-14fff604-eb0c-11ed-b6da-0a1fd7305281.shtml.
[2] Rob Copeland, Joe Rennison e Matthew Goldstein su New York Times del 4 maggio 2023, «Smaller Banks Are Scrambling as Share Prices Plunge»: https://www.nytimes.com/2023/05/04/business/regional-banks-stock-price-pacwest.html?searchResultPosition=2
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