C’è posto per te nella società dello spettacolo

televisioni tv

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Non guardo molto le trasmissioni televisive, ma sabato sera mi sono ritrovato a fare zapping fra il nulla del palinsesto. E mi sono imbattuto in una delle trasmissioni più pornografiche della TV italiana: “C'è posta per te”. Uso il termine “Pornografia” non a caso, poiché il significato etimologico del termine, unisce il termine “πόρνη” (prostituta) e il termine “γραϕία” (scritto). Il concetto può quindi essere indicato come scritti sulla prostituzione. Qui siamo infatti nell'ambito della , che vengono prostituiti e addomesticati, per stimolare piacere nello spettatore, che può intimamente godere delle sventure altrui.
Ma sabato 5 marzo, ho avuto la sfortuna di assistere ad uno dei momenti più bassi e infimi della televisione italiana: l'arrivo del parlamentare europeo Matteo Salvini, la cui presenza nella trasmissione era assolutamente ingiustificata. Con un pubblico plaudente e osannante, manco ci trovassimo di fronte alla reincarnazione di un santo, e due stantii e scalcagnati comici che hanno avuto tempi migliori, vestiti da donna, che non farebbero ridere neanche le vecchiette dell'ospizio.
Oltre al fatto che l'uomo vestito da donna per far ridere, è atto comico di da bottega. Il concetto implicito è che un uomo vestito da donna fa ridere perchè ne viene messa in discussione la virilità, poiché essere donna è da considerare negativo. La cosa terribile è che sono le stesse donne a ridere di ciò, a dimostrazione di quanto abbiano introiettato il modello maschile.
Ma lasciamo perdere, oltre al comizio concesso a Salvini, anche sul resto della trasmissione ci sarebbe molto da ridire: bambini vestiti per la festa che dicono cose scritte dai grandi e che servono ad abbassare il livello di guardia dello spettatore. Ma dico, il Telefono Azzurro non ha nulla da ridire sull'uso strumentale dei minori nelle trasmissioni televisive?
Poi è tutto un fiorire di famiglie deamicisiane, tutte in difficoltà economiche alle quali ci si degna di regalare, naturalmente pubblicamente, la vacanza o il biglietto di un concerto. Ma la cosa peggiore da vedere sono i tentativi di riconciliare madri e padri a figli abbandonati. In pratica tu sei un genitore che da un momento all'altro hai deciso di scomparire dalla vita dei tuoi figli. Non si entra naturalmente in merito ai motivi, che non spetta a nessuno valutare. All'improvviso però decidi che devi ritornare. Quindi prima hai imposto la tua assenza, e adesso vuoi imporre la tua presenza. Il tutto senza alcun rispetto per la sensibilità dell'altro. Magari le persone ci hanno messo anni per rielaborare l'abbandono e arriva lei, la padrona di casa della pluriennale trasmissione, che con la sua gentilezza ti porta nuovamente a fare i conti con il proprio passato. E lei spinge, insiste, puntualizza. In pratica attua delle pressioni psicologiche molto forti, rispetto alle quali è molto difficile non cedere. Quindi, io che oramai me ne stavo tranquillo e magari ero pure riuscito a superare il trauma, vengo nuovamente e brutalmente posto di fronte al mio passato e tra l'altro devo far sapere a tutto il pubblico che avidamente guarda e si appassiona. Ma qui ci giunge in aiuto quando scrive: “(la televisione) Ha cominciato un'opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un “uomo che consuma”, ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neo-laico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane.
La luna consiglia: – Baldini e Castoldi
Francesco Castracane

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