
Rutilante, fragoroso, entusiasmante, coinvolgente, straripante, meraviglioso, straordinario, eccellente, magico, incantevole, straordinario… Potrei continuare con una sfilza incredibile di aggettivi e sarebbero tutti meritati per lo spettacolo Kurios – Cabinet of Curiosities.
Il Cirque du Soleil, fallito e poi rinato dopo la pandemia come la fenice, è di nuovo in scena in Italia prima è stato a Roma e adesso è a Milano fino al 25 giugno, per la gioia di grandi e piccini. O meglio, per la gioia dei piccoli perché anche i grandi finalmente per una sera possono tornare piccoli, assistendo alla magia di artisti, acrobati, giocolieri, percussionisti, ballerini, contorsionisti, che si avvicendano sul palco dello chapiteau innalzato in piazzale Cuoco a Milano.
Quella proposta dal Cirque du Soleil Entertainment Group è una macchina fatta di sincronismi artistici e organizzativi impeccabili, dove ogni cosa funziona alla perfezione. Ben quarantanove gli artisti coinvolti per una festa di colori, di suggestioni, di intelligenza del corpo e di creatività della mente, per uno spettacolo che riempie la pancia, il cuore e la mente. Basterebbero solo alcuni numeri per descrivere la portata di Kurios. 86 camion trasportano quasi 2.000 tonnellate di attrezzature; 100 sono stati i costumi creati per vestire il cast; il tendone principale è alto circa 20 metri, ha un diametro di circa 52 metri ed è sostenuto da 4 alberi, ciascuno alto 26 metri. Ha una capienza di circa 2.600 posti.
Il tutto per un susseguirsi di esibizioni che non lasciano un attimo di respiro allo spettatore. Ogni numero è più bello dell'altro. Basta ricordare la bicicletta aerea e poi il circo invisibile.
Ci sono gli acrobati che si lanciano in esercizi che denotano un pieno controllo dell'arte circense. Un tempo pensavo che acrobati e funamboli sfidassero la forza di gravità, mi ingannavo. Per artisti come loro non esiste la sfida. Semplicemente per loro non esiste la forza di gravità. Ci sono le contorsioniste dai corpi perfetti e dai luminosi costumi fluo, che assumono posizioni che nulla hanno a che vedere con la comune fisiologia, la oltrepassano. Creano figure improbabili e giocano con coreografie a prima vista impossibili, ottenute attraverso uno studio e un'applicazione costante.

Ci sono artisti che partendo dal palco costruiscono piramidi di sedie che si elevano verso l'alto. Ma basta lanciare lo sguardo appena più sopra, per ammirarne altri che costruiscono un'uguale torre partendo dal vertice dello chapiteau. E si abbassano poi verso il palcoscenico in una simmetria suggestiva che sembra un gioco di specchi. Ma non sono specchi, sono artisti che lavorano in direzioni opposte creando un carosello che ignora le leggi della logica e della percezione comune.
Ci sono creature marine che saltano, piroettano, rimbalzano sulla rete che ricopre l'intero palco. Scagliati come da fionde, in alcuni momenti sembrano dover saltare in braccio al pubblico.
Che dire poi dei fratelli siamesi che giocano con le cinghie aeree? Si lasciano andare ad evoluzioni in cui risplende bellezza, capacità artistica. Sembrano veleggiare senza peso nell'aria. Sono talmente armoniosi, potenti nei loro esercizi, che c'è da innamorarsene a prima vista. Nei loro giochi aerei si gusta e si intravede il piacere del volo.
Che cosa proveranno mai quando sono lontani da loro attrezzi, dalla bellezza del palcoscenico e dal loro fluttuare nell'aria? Quanto pesa nella loro vita il richiamo del volo? Quanto pesa il richiamo dell'arte e lo scrosciare dell'applauso del pubblico? È qualcosa di cui si può fare a meno? È qualcosa di cui gli artisti in generale possono fare a meno? No. Quando gli artisti sono sul palco, quando sono nell' aria, sono qualcosa di altro dall'umano. Sono arte.
Forse un po' deboli rimangono gli sketch comici che fanno da intermezzo ai numeri più esplosivi. Non funziona appieno ad esempio il tentativo di seduzione di una delle giovani spettatrici, presa dal pubblico. Ma in fondo anche un numero come questo risulta accettabile nel complesso della macchina artistica rappresentato da Kurios. Invece i numeri legati al Circo di Mani sono di rara poesia. Il fatto che siano fatti di un'arte povera, leggera ed esile, non toglie nulla alla raffinatezza di un lavoro che richiede un'applicazione e uno studio meticoloso, per riuscire a coinvolgere il pubblico. Ma ci riesce. E quelle immagini, create con le mani e quindi proiettate su una nuvola impalpabile che pende dal centro dello chapiteau, ammaliano.

La forza dello spettacolo risiede anche nella musica, straripante, suonata dal vivo come di consueto nello stile Cirque du Soleil. Inoltre, a garantire la buona riuscita del tutto contribuisce il lavoro essenziale dei tecnici, che si muovono con accortezza ed estrema professionalità, attenti, precisi, senza sbavature. Consapevoli che ogni gesto, ogni attrezzo deve essere controllato, perché ne va della vita, dell'incolumità degli artisti e del pubblico.
In Kurios funziona tutto alla grande. Impeccabile l'accoglienza per le persone disabili in carrozzina. Sono stato accompagnato al posto da personale attento e solerte. E non in una poltroncina in fondo, nell'ultima fila in un angolo sperduto da dove non vedere nulla, ma in prima fila a bordo del palco. Tutto funziona, anche la sicurezza e la ristorazione. Elementi essenziali questi quando si vuole gustare appieno una serata di divertimento, spensieratezza e gioia. Con Kurios non si gode solo di uno spettacolo, ma anche della perfezione di un sistema che gira come un ingranaggio ben oliato.
Si torna bambini con Kurios, anche semplicemente guardando i fantastici costumi indossati dagli artisti. Segno ulteriore dell'amore profuso nella creazione di questo mega show, che pur assomigliando a un kolossal hollywoodiano, è capace di evitare il kitsch, per farci entrare in un universo steampunk, con maschere, colori, costumi, che trasformano gli umani in robot e cyborg, dando vita a creature irreali.
È uno spettacolo antico e insieme nuovo quello proposto dal Cirque du Soleil, capace di riproporre la magia della tradizione circense, e contemporaneamente quella dell'elaborazione tecnologica propria dei nostri tempi. Tutto questo anche attraverso una scenografia e una drammaturgia impeccabile e raffinata, grazie a cui passato e presente possono fondersi slanciandosi verso il futuro.
Cirque du Soleil
Kurios – Cabinet of Curiosities
Milano – Piazzale Cuoco
fino al 25 giugno 2023
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