Come web e modelli di giochi aiutano il riciclaggio dei rifiuti

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Il termine Green Economy è destinato a influenzare sempre più le nostre vite sia in termini di partecipazione attiva alla salvaguardia dell’ habitat umano  sia come motore trainante di un nuovo modello di sviluppo economico. In Italia l’Economia Verde [1] è stimata dal Censis in 10 miliardi di euro nei prossimi anni con una creazione fino a 1 milione di nuovi posti di lavoro.
Uno dei grandi problemi, tutt’oggi irrisolto, è il cambiamento dei comportamenti umani in ambito ecologico. Incentivare la raccolta differenziata, il riciclo dei materiali, evitare sprechi inutili di acqua ed energia sono obiettivi che le amministrazioni pubbliche si pongono da tempo scontrandosi spesso con l’indifferenza della gente. Sarà cinico ma vero, molti di noi ragionano in ottica di convenienza personale. Differenziare i rifiuti domestici richiede qualche minuto del nostro tempo e i diversi cassonetti – uno per l’organico, uno per il vetro e uno per la carta – sono ingombranti. Tuttavia facendo leva su queste considerazioni è possibile incentivare i comportamenti offrendo qualcosa di concreto oltre alla stelletta di buon cittadino.

Uno spunto innovativo e decisamente positivo potrebbe arrivare dall’intersezione tra Green Economy e Gamification in Recyclebank (www.recyclebank.com). Questa società americana attiva dal 2005  ha trasformato il business della raccolta differenziata in un gioco a punti offrendo ricompense a tutti coloro che compiono alcune azioni ecologiche. La banca del riciclo si basa sul concetto di Recyclebank Points, ottenibili compiendo alcuni azioni indicate nel sito internet e verificate dall’organizzazione. I punti non diventano solo sinonimo di una buona azione compiuta ma possono essere riscattati ottenendo buoni sconto, cash o oggetti fisici.


Lo schema delle 3R proposto da Recycle Bank

L’idea delle 3 R  – riciclare, accumulare punti e utilizzare i coupon – partorita da un trentaduenne americano conta ora 2 milioni di iscritti sparsi tra USA e UK (uniche nazioni in cui è attiva la società), decine di corporation in veste di sponsor e migliaia di negozi dove spendere i coupon ottenuti. La società non possiede tecnologie proprietarie e non entra direttamente nel ciclo di rifiuti, si “limita” a fornire la propria piattaforma online e accordi commerciali alle aziende municipalizzate di raccolta con cui stringono accordi.

Per beneficiare di questo programma il cittadino deve iscriversi al sito web (anche mediante account Facebook), di seguito riceverà uno speciale cassonetto personale (o aziendale nel caso di esercizi commerciali) dotato di microchip RFID in grado di associare quel cassonetto ad una data persona. I camion della spazzatura hanno una sorta di scanner che analizza il peso e qualità della raccolta effettuata e di conseguenza avviene l’assegnazione del punteggio.

Nell’accordo con una azienda del Colorado per ogni pound (453 grammi) di materiale riciclato vengono accreditati 2,5 RecycleBank Points per un massimo ottenibile di 450 punti/mese.
Sul proprio account web saranno riversati i punti accumulati in base alla quantità di rifiuto smaltito e in seguito saranno spendibili dal cittadino. Il guadagno di Recyclebank arriva da un contributo devoluto dal Comune in base al numero di utenti che aderiscono all’iniziativa. A questa fonte se ne aggiunge una seconda da pubblicità grazie ad accordi con gli esercizi commerciali dove utilizzare i buoni spesa e sponsorizzazioni dirette da parte di grandi marchi che ottengono un ritorno d’immagine verde.
A questo meccanismo base si aggiungono altre iniziative ad hoc che incentivano l’utenza a compiere altre azioni come:
– inviare al punto di raccolta indicato  il materiale elettronico vecchio (cellulari, computer…) per ottenere un gran numero di punti a partire da 10 per gli apparecchi più piccoli fino a migliaia per apparecchiature industriali. Questi chip e fili di rame saranno riciclati e riutilizzati per produrre nuova tecnologia
– G-Conomy Visa Card: è stata creata una carta di credito ad hoc che regala punti per ogni acquisto compiuto con un super bonus di 2500 punti al primo acquisto.

Il comportamento delle persone sembra poter essere indirizzato verso attività più rispettose dell’ambiente quando una componente ludica e facile da usare viene armonizzata con la tecnologia.

Fabio Viola

[1] La definizione presente su Wikipedia: «economia verde, o più propriamente economia ecologica, un modello teorico di sviluppo economico che prende origine da un’ analisi econometrica del sistema economico che oltre ai benefici (aumento del Prodotto Interno Lordo) di un certo regime di produzione prende in considerazione anche l’impatto ambientale cioè i potenziali danni ambientali prodotti dall’intero ciclo di trasformazione delle materie prime a partire dalla loro estrazione, passando per il loro trasporto e trasformazione in energia e prodotti finiti fino ai possibili danni ambientali che produce la loro definitiva eliminazione o smaltimento. Tali danni spesso si ripercuotono, in un meccanismo tipico di retroazione negativa, sul PIL stesso diminuendolo a causa della riduzione di resa di attività economiche che traggono vantaggio da una buona qualità dell’ambiente come agricoltura, pesca, turismo, salute pubblica, soccorsi e ricostruzione in disastri naturali»

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