
Concerto è la 23esima incisione discografica del pianista, compositore e didatta Claudio Angeleri.
Nato a Bergamo nel 1956, Angeleri si dedica al pianoforte fin da ragazzino sotto la guida del Maestro Aldo Sala, si perfeziona negli Stati Uniti seguendo gli insegnamenti di Mark Levine (il celebre autore del Jazz Piano Book, il manuale considerato un testo sacro per lo studio dell'armonia e dell'improvvisazione jazzistica), si diploma in pianoforte jazz alla University of West London e parallelamente si laurea in architettura al Politecnico di Milano.
Nel corso della sua lunga carriera Angeleri ha avuto modo di condividere il palco con moltissimi grandi nomi del panorama jazzistico italiano e internazionale (da Franco Cerri, Emilio Soana, Franco Ambrosetti a Gabriele Comeglio, Giulio Visibelli e Gianluigi Trovesi; da Charlie Mariano, Steve Lacy, Jerry Bergonzi a Kenny Wheeler e Bob Mintzer, giusto per citarne alcuni) partecipando a innumerevoli festival e rassegne.
I progetti musicali nei quali si è cimentato evidenziano i suoi molteplici interessi e la sua profonda conoscenza della musica (non solo jazz), la sua curiosità e intraprendenza e il desiderio di percorrere sempre nuove strade e di sperimentare nuove avventure, dialogando con differenti discipline (teatro, danza, cinema, letteratura) e facendo della multimedialità una delle sue caratteristiche più specifiche.
Ne costituiscono luminosi esempi: Il principe felice, uno spettacolo nel quale mette in scena una delle favole più note di Oscar Wilde fondendo linguaggio verbale e musicale con il gesto scenico della creazione di personaggi ottenuti ritagliando sul palco carta e cartoncini; Alfonsina vestita di mare, una felice fusione di musica, poesia e racconti sulla vita della poetessa Alfonsina Storni; Musiche dalle città invisibili, un progetto di musica, parole e immagini dedicato al libro di Italo Calvino Le città invisibili.
Non possiamo infine dimenticare né trascurare l'intensa attività didattica svolta da Angeleri che, dal 1987, dirige il Centro Didattico produzione Musica (CDpM), un'associazione culturale no profit che nel corso degli anni si è affermata in campo nazionale ed europeo come un'importante realtà dedita alla formazione di studenti e docenti e alla produzione di concerti, rassegne e seminari.
Invenzioni a più voci è l'ultimo progetto multidisciplinare di Angeleri il quale ha composto una serie di brani ispirati ad alcune figure storiche del territorio bergamasco e bresciano (il progetto nasce per celebrare l'investitura delle città di Bergamo e Brescia come Capitali italiane della cultura per l'anno 2023), attingendo alla sua eclettica e poliedrica cultura musicale per richiamarci alla mente le personalità umane e artistiche dei personaggi citati.
L'album Concerto contiene la registrazione dell'esecuzione dell'intero progetto avvenuta il 20 maggio 2023 presso l'Auditorium Modernissimo di Nembro. Per l'occasione Angeleri ha potuto avvalersi di un ensemble composto da musicisti di prim'ordine: Gianluigi Trovesi ai clarinetti, Giulio Visibelli al sax soprano e al flauto, Gabriele Comeglio al sax alto e al flauto, Marco Esposito al basso elettrico, Matteo Milesi alla batteria, Paola Milzani alla voce oltre al Golden Guys Choir in tre brani e a Nicholas Lecchi al sax nel brano finale.
Purtroppo la registrazione non può dare conto dei testi del musicologo Maurizio Franco il quale introduce ogni brano con brevi racconti che illustrano, con poetica sintesi, la vita, le opere e le gesta dei personaggi che hanno ispirato le musiche, né delle tele originali dipinte per l'occasione dal pittore Gianni Bergamelli e proiettate liberamente nel corso dell'esecuzione dei brani da Adriano Merigo. Ma anche senza il corredo multimediale, che pure ne costituisce parte importante, le Invenzioni a più voci riprodotte nell'album Concerto si presentano come un'opera di grande valore artistico e di assoluta originalità e creatività.
Concerto si apre con il brano Il triangolo di Tartaglia, ispirato dalla figura di Niccolò Fontana Tartaglia, autore nel 1566 del General trattato di numeri et misure. Aggredito nel 1512 dai francesi durante il sacco di Brescia, l'illustre matematico subisce la frattura del cranio e lesioni a mascella e palato. Da ciò deriva la sua difficoltà ad articolare le parole e il conseguente soprannome di Tartaglia. Il ritmo sincopato impresso alla composizione origina una musica spigolosa capace, grazie a una serie di scambi sonori tra pianoforte e sax e, in seguito, tra flauto e clarino ai limiti del free, di evocare con estrema efficacia la balbuzie del personaggio e la complessità delle sue ardite creazioni matematiche.
Segue un commovente arrangiamento del brano Lacrimosa tratto dalla Messa da Requiem di Gaetano Donizetti, omaggio al celebre e amato compositore bergamasco ma anche doloroso e sentito ricordo delle vittime della recente pandemia che proprio in territorio orobico è stata particolarmente cruenta. Il dialogo tra il clarino di Trovesi e le voci della Milzani e del coro da lei diretto è intenso e coinvolgente.
Il brano successivo, Arturo, è dedicato ad Arturo Benedetti Michelangeli, uno dei più grandi pianisti del XX secolo. La composizione si apre con una serie di arpeggi che si inseguono fino a essere riassorbiti dalla voce della Milzani e dal flauto di Visibelli. Quest'ultimo si lancia in un assolo che rimanda alla ricerca del suono e alla bellezza del fraseggio che hanno costituito una caratteristica pregnante del grande pianista bresciano. Subentra quindi il pianoforte di Angeleri con un solo che opera una riuscita sintesi tra scale e arpeggi di derivazione classica e l'incalzante linguaggio jazzistico. Ne risulta un brano che riesce a riflettere la complessità e l'originalità della personalità di Benedetti Michelangeli mantenendo un grande equilibrio espressivo.
Si prosegue con Light and dark, ispirato dalla figura di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio: una melodia suadente esposta dalla voce calda ed evocativa della Milzani alla quale fanno seguito gli interventi di clarino e pianoforte che si alternano in un sofisticato gioco di rimandi ottenendo una felice riproposizione sonora dei chiaroscuri che hanno determinato la fama imperitura del pittore cinquecentesco.
Il brano seguente è Armida, ispirato dalla figura della maga musulmana protagonista, nella Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, del sofferto e doloroso amore con il cristiano Rinaldo. La dolente melodia mette in luce la drammatica lotta tra l'abbandono amoroso e il severo richiamo ai doveri militari e religiosi mentre l'alternanza dei soli di Visibelli e Comeglio, rispettivamente al flauto e al sax, e di Trovesi e Angeleri al clarino e al pianoforte traduce in note vibranti i contrastanti sentimenti di Armida, vittima della sua stessa seduzione.
All'architetto e pittore Giacomo Antonio Domenico Quarenghi è dedicato Ermitage (il teatro dell'Ermitage è la sua opera più importante e famosa, realizzata a Pietroburgo alla corte della zarina Caterina II di Russia nella seconda metà del settecento, insieme al Palazzo della Banca di Stato e all'Accademia delle Scienze). Per evocare il neoclassicismo di Quarenghi Angeleri compone un brano dal deciso sapore jazzistico di stampo tradizionale durante il quale il bassista Marco Esposito può ritagliarsi un breve ed efficace spazio solistico.
Il successivo Roots evoca la figura dell'esploratore e patriota Giacomo Costantino Beltrami, famoso non solo per i suoi viaggi ma anche per il rispetto mostrato nei confronti della cultura e della società dei nativi americani. L'incalzante linea di basso esposta dal pianoforte e sulla quale si muovono poi i fiati sembra accompagnare la camminata baldanzosa e ricca di sorprese di Beltrami lungo il corso del Mississippi attraverso territori misteriosi e forze ostili.
Concerto si chiude con Ritratti, un brano dedicato alle donne della Resistenza, un sentito omaggio alle donne coraggiose e spesso dimenticate che parteciparono attivamente alla lotta di liberazione in Italia. Dopo un'introduzione decisamente gospel la musica risolve in un energico blues che funge da trampolino di lancio per i soli dei fiati e del basso.
Concerto mette ancora una volta in piena luce, e in questo caso in modo veramente compiuto ed efficace, la felice vena compositiva di Angeleri e la sua capacità di evocare sentimenti e situazioni attingendo alle sue profonde ed enciclopediche conoscenze musicali che gli consentono di fare ricorso ai generi più disparati, non solo appartenenti alla tradizione jazzistica, fondendoli in modo originale, sempre con gusto e fantasia.
Angeleri riesce a creare una musica estremamente personale che riassume e rievoca differenti linguaggi musicali operandone una convincente rielaborazione. Le Invenzioni a più voci, delle quali l'album Concerto propone una pregevole esecuzione live, mi hanno ricordato a tratti alcune produzioni del compositore e pianista Uri Caine, in particolare alcune pagine delle sue rivisitazioni delle Goldberg Variations di Bach.
Ma nell'opera di Caine la musica appare frutto di una precisa e programmatica volontà di citare ogni genere musicale, dal barocco al contemporaneo, in una sorta di gioco colto e sofisticato che finisce con produrre un inevitabile raffreddamento delle emozioni. Al contrario, nelle composizioni di Angeleri non viene mai meno la spontaneità, l'ispirazione e la volontà di far rivivere in musica le azioni, i pensieri, la vita delle personalità che ispirano e motivano la musica. C'è come una sorta di urgenza e capacità evocativa che non appare mai artefatta e meccanica ma che è sempre estremamente e convincentemente ispirata.
Ho avuto modo di ascoltare le Invenzioni a più voci in diverse occasioni (ad esempio a Palazzolo sull'Oglio nell'ambito del festival La Casa del Jazz italiano e, più recentemente, a Milano nell'ambito della rassegna Atelier Musicale che si tiene all'Auditorium Di Vittorio presso la Camera del Lavoro) potendo così godermi il progetto nella sua completezza e nella sua riuscita multimedialità grazie ai citati contributi letterari di Maurizio Franco e visuali di Gianni Bergamelli e Adriano Merigo.
Consiglio pertanto l'acquisto e l'ascolto di Concerto, il cd recentemente pubblicato dalla casa discografica Dodicilune dischi, ma invito nel contempo tutti, non appena ne avrete l'occasione, ad assistere alle prossime rappresentazioni live di questo bellissimo e convincente progetto. Sono certo che ne rimarrete meravigliati e affascinati.
GianLuigi Bozzi
Claudio Angeleri
Concerto
Prodotto da Claudio Angeleri e Maurizio Bizzochetti
Registrato dal vivo il 20 maggio 2023 all'Auditorium Modernissimo di Nembro (BG) da Massimiliano e Alessandro Capellini, CDpM Studio Service
Mixato e masterizzato nel giugno 2023 da Dario Ravelli, Suonovivo Recording Services, Sorisole (BG)
Copertina di Gianni Bergamelli
Foto di Dario Guerini
durata: 49.56
etichetta DODICILUNE DISCHI
anno 2023
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