
Ad Agosto e a Settembre ci furono due incontri tra il Ministro della giustizia USA William Barr con alti dirigenti dei servizi segreti italiani a cui ha dato l'ok il Presidente del Consiglio Conte. Nelle ricostruzioni fatte dal Corriere della Sera, gli incontri sarebbero serviti ad avere informazioni sull'origine del Russiagate. Il ministro cercava “elementi per screditare il lavoro di Robert Mueller e proprio in questa attività si inquadrano i suoi recenti viaggi in Italia”. Conte si è presentato davanti al Copasir ieri e quello che ha potuto dire, essendo l'audizione segretata, è stato che “la nostra intelligence è completamente estranea” al Russiagate e poi “questa vicenda non ha leso interessi nazionali“, e poi ha aggiunto che “qualcuno lo intende come un potere quello dell'intelligence, per me è una responsabilità. Sono chiamato a svolgere questo ruolo per difendere le istituzioni democratiche, se avessi condiviso informazioni con persone non titolate a riceverle avrei violato la legge”. Tutti felici e contenti? Sta di fatto che un'autorità politica, il ministro americano, parli direttamente con i nostri servizi.
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