
Ancora sabato scorso a Seul, Corea del Sud, i manifestanti superavano di molto il milione e molti altri erano nel resto del paese. Cittadini che rappresentano tutti i ceti della società per chiedere alla presidente, Park Geun-hye di lasciare la sua carica. Sono settimane che il paese si trova di fronte ad una crisi istituzionale delicatissima. L’accusa alla Park, figlia del generale e dittatore Park Chung-hee, è quella di essersi fatta influenzare dalla sua amica “sciamana” Choi Soon-sil, ora agli arresti, in molte decisioni politiche, potendo essere al corrente di segreti di Stato, e nell’aver acconsentito a favori e mazzette.
Non dimentichiamo che i riflettori sulla Corea del Sud sono stati accesi da diverso tempo per la crisi finanziaria di una delle maggiori e più rappresentative conglomerate, la Samsung dopo lo scandalo delle batterie esplose degli smartphone e ora invischiata nello stesso scandalo con l’accusa di aver versato milioni di dollari alle fondazioni dell’amica della Presidente. Inoltre c’è anche il sospetto che abbia «prezzolato sempre a suon di milioni la stessa signora per costringere la sempre a lei più obbediente Park a sostenere una fusione aziendale che al colosso stava particolarmente a cuore: il matrimonio da 8 miliardi di dollari tra Samsung C&T Corp e Cheil Industries. […]. Malgrado i dubbi avanzati anche da vari esperti era poi arrivato l’ok risolutivo: quello del National Pension Service, […]. E indovinate chi avrebbe spinto il fondo a dire sì? La premiata coppia presidente & sciamana» [1].
Torniamo alla crisi istituzionale. Il prossimo venerdì si dovrebbe votare la mozione di impeachment presentata dai partiti di opposizione che, insieme ai coreani nella loro quasi totalità, non si sono accontentati delle scuse e del semplice rimettere all’Assemblea nazionale per il proprio futuro di Presidente o di pensare a dimissioni nel prossimo Aprile. All’opposizione mancano 28 dei 200 voti necessari per l’impeachment e che dovrebbero arrivare dal Saenuri, il partito di Park.
Lo stato d’accusa se votato dal Parlamento dovrà essere confermato dalla Corte costituzionale e si andrebbe alle elezioni 60 giorni. Ma secondo alcuni analisti non è detto che i tempi siano questi affinché «i principali partiti individuino i candidati con i quali schierarsi, e potrebbero volerci mesi prima che il parlamento trovi un accordo sulle modalità di cessione del potere da parte di Park» [2]. Anzi potrebbe anche in qualche modo esserci un accomodamento per Park Geun-hye, secondo quanto ha scritto il Washington Post, qualche giorno fa, e cioè «il Parlamento potrebbe decidere di emendare la Costituzione, modificando i termini del mandato presidenziale, riducendone la durata da cinque a quattro anni e il suo numero massimo da uno a due. In questo modo Park uscirebbe dalla scena politica e istituzionale della Corea del Sud in maniera più dignitosa, visto che un ipotetico mandato quadriennale terminerebbe nel febbraio 2017» [3].
Se è vero che in Corea del Sud c’è ancora una qualche attenzione verso gli sciamani o coloro che scrutano il futuro qui si è trattato di un vero e proprio alter ego quello della Choi, la Rasputin della Corea come viene anche definita, della più alta carica dello Stato: dalle influenze per imporre alle aziende a versare decine di milioni alle sue fondazioni, al favorire la figlia in una delle università più prestigiose, ad ottenere informazioni riservate, dai consigli su cosa dire in pubblico, a come vestire
Ma è tutta la storia precedente che sembra presagire queste vicende. Evidentemente non sono solo le storie personali a spiegare questa crisi perché la richiesta di impeachement non è una novità, in un paese dove continua ad esserci corruzione e dove la forza delle conglomerate è diffusa.
Choi è figlia di Choi Tae-min ex agente di polizia, monaco buddista e poi diventato cattolico, fondatore della setta La Chiesa della vita eterna che aveva già conosciuto l’attuale Presidente dopo la morte della madre avvenuta nel 1974. «Secondo un documento dell’intelligence sudcoreana risalente agli anni Settanta e pubblicato nel 2007, Choi-padre si avvicinò a Park dicendole che sua madre gli era apparsa in sogno, chiedendogli di aiutarla: divenne quindi il mentore di Park; la aiutò a inserirsi e arrivare al vertice di un gruppo filo-governativo chiamato “Movimento per una nuova mente”. Secondo alcuni documenti dell’intelligence di allora, Choi-padre usò il suo legame con Park per mettere in piedi un esteso sistema di corruzione (tutta la storia si può leggere qui). Dopo la morte di Choi-padre, sembra che il suo posto sia stato preso dalla figlia» [4].
Come dicevamo la misura è colma, i coreani sono scesi per strada e non vogliono compromessi, «è come se tutto a un tratto i coreani avessero realizzato di vivere in una “democrazia degli schiavi” scrive Kim Nuri, professore all’università Chung-ang. Il potere viene sempre dall’alto, da figure come “leader religiosi, chaebol [conglomerate, ndr], politici o professori” che si atteggiano a “monarchi assoluti”. La vicenda della presidente e della sua Rasputin è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso» [5].
Pasquale Esposito
[1] Angelo Aquaro, “Samsung, scandalo “sciamana”: perquisita sede in Corea del Sud”, http://www.repubblica.it/esteri/2016/11/23/news/samsung-152591431/, 23 novembre 2016
[2] “La presidente della Corea del Sud ha chiesto al parlamento di decidere sulle sue dimissioni”, , 29 novembre 2016
[3] “Sta finendo il tempo della presidente Park”, http://www.ilpost.it/2016/11/29/corea-del-sud-park-dimissioni/, 29 novembre 2016
[4] “In Corea del Sud c’è uno scandalo da film”, http://www.ilpost.it/2016/10/28/scandalo-corea-del-sud-park-geun-hye/, 28 ottobre 2016
[5] Cecilia Attanasio Ghezzi, “Corea del Sud, rivolta contro la presidente plagiata dall’amica-sciamana”, http://www.lastampa.it/2016/12/06/esteri/seul-rivolta-contro-la-presidente-plagiata-dallamicasciamana-oYYrjWzSgGMcDwi2vpMTkO/pagina.html, 6 dicembre 2016
-----------------------------
-----------------------------
Se sei giunto fin qui vuol dire che l'articolo potrebbe esserti piaciuto.
Usiamo i social in maniera costruttiva.
Condividi l'articolo.
Condividi la cultura.
Grazie