Dall’underground l’heavy-metal degli Essenza

Essenza Rizzello Spongano
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Abbiamo raggiunto via mail Carlo Rizzello degli Essenza per parlarci della loro esperienza undergroundche ha radici territoriali profonde e della loro lingua musicale e cioè l’heavy-metal classico.

Cominciamo dall’ultima uscita: il vostro videoclip “Seagulls in the night”. È una ballata e non è nella tradizione degli Essenza ma mi sembra di percepire qualche nota folk. Come mai avete scelto una ballata per rilanciare il vostro lavoro?
“Seagulls in the night” è il pezzo atipico del nostro ultimo cd, uscito più di un anno fa per una etichetta indipendente italiana, la SG Records. Atipico per la nostra classica produzione, devota totalmente all’heavy-metal classico, uno stile che affonda le radici nell’hard rock dei ’70, ma che inevitabilmente si porta dietro le influenze che hanno segnato la nostra cultura musicale più vicina, il thrash-metal, il power, il prog-metal
… ma la verità è che il nostro background è davvero trasversale, ci siamo formati, come tanti nostri coetanei e tanti ragazzi di oggi, muovendo i primi passi nella musica classica, per poi dedicarci sin da giovanissimi alla carriera artistica negli ambiti più disparati e inimmaginabili. Sin da quando gli Essenza hanno mosso i primi passi nell’underground abbiamo sperimentato progetti paralleli, un po’ per curiosità, un po’ per esigenze varie… E ai progetti paralleli riconosciamo il grande merito di averci aperto la mente, di averci fatto fare esperienza. Quello che suoniamo oggi, possiamo dire di averlo scelto. Se siamo sopravvissuti all’underground per quasi 25 anni di attività ininterrotta lo dobbiamo anche a questo. Al fatto di aver fatto delle scelte libere. In “Seagulls in the night”, la nostra ballata, abbiamo messo a fuoco alcune delle nostre passioni e alcune delle sfaccettature della nostra formazione: la mia per la chitarra acustica, quella di Paolo per le percussioni, quella di Alex per le melodie cariche di passione, esplorando il lato meno diretto del nostro approccio musicale. Le abbiamo messe al servizio di un testo e di un immaginario che ne facesse da filo conduttore: un gabbiano intraprendente che vola di notte verso nuovi orizzonti, senza preoccuparsi delle “regole” imposte dal suo destino. Il sogno della libertà e dell’indipendenza, leggero come le ali, il vento, le sonorità soffuse di una interpretazione unplugged. A tutto questo si è aggiunta la regia di Piernicola Mele, un artista delle immagini, che ha completato l’opera video. E il risultato è agli occhi di tutti, su youtube… e mi auguro che tutti lo vediate!

Essenza Rizzello Spongano
Siete tre  fratelli nati e profondamente legati al Salento. Siete passati dalle iniziali influenze prog con un cantato in italiano al  rock al definitivo metal. Come nasce questa passione e come avete sviluppato il vostro suono e a cosa è dovuto il nome della band?

È vero, la nostra formazione nasce nel basso Salento, in un paesino dell’estremo sud della provincia di Lecce chiamato Spongano… La prima formazione effettivamente vedeva oltre a me (Carlo Rizzello, chitarra e voce) e a mio fratello Alex (basso), anche quella di Luca, il terzo fratello, alla batteria. La formazione però ha poi visto in pianta stabile, dal 2003 ad oggi, Paolo Colazzo alla batteria… anche lui di Spongano! Per tutti noi la passione è nata in casa, dall’amore per la musica dei nostri genitori, che ci ha dato la fortuna di avere mezzi e tempo da dedicare allo studio dei nostri rispettivi strumenti. Il genere musicale però è frutto delle nostre inclinazioni: per tutti noi il richiamo verso le sonorità hard rock e metal ha prevalso su tutto…Per noi l’hard rock è una forma perfetta di manifestare il nostro pensiero e le nostre inclinazioni musicali. Siamo stati attratti dal rock classico e poi dalle sonorità più dure: la nostra è stata una evoluzione naturale, passata dalla sala prove e dai palchi, dalle bettole di provincia fino ai grandi festival nazionali. Il nostro suono nasce dalle nostre influenze adolescenziali, che posso molto sommariamente dividere in una base di hard rock ’70, di ispirazione Deep Purple/Black Sabbath, una melodica ottantiana (Van Halen su tutti) ed una più moderna e più sfaccettata che comprende tutto ciò che corre tra Annihilator/Megadeth fino ad arrivare ai Dream Theater

In Blind gods and revolution, il vostro ultimo lavoro datato 2014, mi sembra che nonostante la carica delle chitarre taglienti e delle percussioni martellanti come in The fury of the ancient witch il vostro impianto sonoro sia votato alla nitidezza. Il processo creativo nel vostro caso come nasce e quello produttivo che particolarità presenta?
Blind gods and revolutions EssenzaSostanzialmente, mi occupo di sviluppare delle idee di base che comprendono i riff trainanti, le melodie vocali, i contenuti dei testi. Le idee vengono poi elaborate (diciamo pure stravolte) in studio da Alex e Paolo. La loro esperienza è fondamentale nel costruire le soluzioni ritmiche più efficaci, i passaggi più comunicativi e gli incastri strumentali che rendono poi efficace il pezzo. Abbiamo la fortuna di poter usufruire 24 ore su 24 dello studio di Alex, fonico di professione, che si occupa della produzione e della personalizzazione della nostra strumentazione. A lui è affidato il compito di portare su supporto audio il nostro suono live, il nostro groove, quello che abbiamo costruito in tanti anni di gavetta. E poi, Paolo ci mette sempre del suo: è un batterista estremamente dotato, perennemente in tour con artisti di grande valore (Kee Marcello degli Europe, Andrea Braido e tanti altri musicisti lo hanno voluto al loro fianco sul palco, recentemente) e il suo drumming è diventato un marchio inconfondibile del nostro sound, una miscela trascinante di passaggi tecnicamente impossibili e soluzioni ritmiche imprevedibili. Infine, su tutto il songwriting aleggia sempre il contributo di Luca: pur non essendo più ufficialmente nella band, ha sempre un ruolo nella stesura definitiva dei brani!

State pensando ad un nuovo disco? Pensate sempre di non discostarvi dalla tradizione metal? E a quando il ritorno a qualche canzone in italiano? O è un idioma fuori mercato?
No. Non stiamo pensando al nuovo disco. L’underground ha tempi lunghi e la promozione di un disco, in cui sono convogliati anni di lavoro, può essere davvero prolungata, se si cerca di raggiungere il maggior numero di ascoltatori possibile. Nel mondo musicale che non sia “pop” o “mainstream” la musica va portata al pubblico con i concerti, spesso piccoli eventi, con i social network, le recensioni e le interviste su portali e radio in grado di vedere al di là delle poche (e spesso artisticamente povere) proposte del music-business. È un lavoraccio che spesso vanifica e mortifica le “piccole” band, e che richiede la pelle dura e il “rock ‘n’ roll blood”, facendo il verso a uno dei nostri pezzi più apprezzati. E per quanto riguarda l’italiano, ci abbiamo provato, e due dei nostri primi dischi (“Suggestioni” del 2000, e “Contrasto”, del 2002) hanno avuto tantissimi riconoscimenti in Italia, sono considerati di culto da molti appassionati. Ma l’utenza non ci ha permesso di perseverare in questa sperimentazione: il rock duro è un genere globale, e abbiamo deciso di rivolgerci anche agli appassionati più lontani. “Devil’s breath”, il nostro lavoro del 2009, ci ha permesso di raggiungere mete inesplorate: il Sud America, la Russia… e non abbiamo intenzione di tornare indietro… Tuttavia, specie quando abbiamo tra il pubblico la vecchia guardia, non manchiamo di rendere omaggio all’affetto dei fans con i nostri vecchi brani in italiano… “Clandestino”, “L’alieno è su di noi”,  “Incognito”, fanno spesso capolino nelle nostre attuali scalette!

Per concludere: dal vivo dove vi potremo vedere?
La nostra programmazione live estiva è in programmazione. Contiamo di suonare nel festival che tutti gli anni organizziamo, lo Spongstock, e in cui ospitiamo band emergenti da tutto il territorio nazionale. Ma contiamo di essere sui palchi di molti altri festival open air. Il consiglio che do a tutti è di cercarci sui social network, o di tenere d’occhio il nostro sito ufficiale (www.essenzamanagement.com) su cui periodicamente pubblichiamo il calendario dei live e delle altre iniziative promozionali! Non mancate di farci visita anche su Rock Pride TV (www.rockpridetv.com) la web TV che abbiamo fondato pochi anni fa per dare spazio a tutte le band rock e metal underground del territorio nazionale! Spero di incontrarvi tutti in occasione dei live e di poter brindare assieme allo spirito del rock. Grazie ancora per l’intervista e alla prossima, da tutti noi Essenza, heavy rock believers!

Ciro Ardiglione

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