
La riduzione del debito pubblico è diventato una clava per abbattere lo stato sociale a danno dei più deboli. I media più diffusi, quasi sempre di proprietà dei grandi gruppi, raccontano che la riduzione del debito pubblico è necessaria, e l'austerità è la strada, per lo sviluppo. Uno sviluppo che non è mai arrivato e non potrà arrivare perché non è riducendo la spesa pubblica e favorendo il capitale che si cresce.
Pensare di cancellare il debito illegittimo non è un'eresia. Lo ha fatto l'Islanda dove una rivolta popolare ha obbligato il governo a non rimborsarli al Regno Unito e dall'Olanda. Ed è un premio Nobel per l'economia come Paul Krugman ad averlo teorizzato.
Nel mondo se ne occupa con continuità il Comitato per l'annullamento del debito illegittimo che il 15 settembre, alla Sapienza di Roma vedrà la sua assemblea di lancio in Italia.
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