Dehd, Flower of Devotion. Chitarre twangy e atmosfera new wave

musica concerti
history 2 minuti di lettura

Dehd è una rock band americana di Chicago (Illinois), composta dal chitarrista-cantante Jason Balla, dalla bassista-cantante Emily Kempf e dal batterista Eric McGrady. La musica di Dehd fonde insieme post-punk, jangle pop, garage folk, surf e lo-fi.
Per il loro terzo album la band è tornata in studio nell’aprile e nell’agosto del 2019, un mese intero prima che il loro secondo disco, Water, fosse persino pubblicato.
Nel frattempo la relazione fra Balla e Kempf si è conclusa dopo cinque anni, ma stranamente questa rottura ha riconsegnato i Dehd ancora più uniti e la produzione di Jason ha ritrovato una libertà che ha reso più serrato e nitido il suono della band.

Le canzoni dei Dehd sembrano incredibilmente semplici, ma questa musicalità fa si che i loro brani abbiano un percorso più diretto sia che si tratti di scomposte melodie o rumorose armonie.
La voce di Emily Kempf è una vera rivelazione, spazia da strilli acuti a profondi lamenti dando a tutte le tracce del disco una indefinibile qualità retró, un senso di nostalgia che fa da compagnia alle nostre future debolezze.

C’è la sensazione che l’album sia un racconto della relazione tra i due, il “fiore della devozione” nasce matura e muore come tutti i rapporti. Il disco esamina tutti i paradossi e le emozioni che possono riempire una relazione. Già la copertina ci riporta a questo dualismo con il simbolo per eccellenza del Teatro, le due maschere quella che ride e quella che piange.
Emily Kempf e Jason Balla si scambiano voci ringhianti, sogghignanti, strascicate su chitarre vibranti e riverberate e tamburi carichi di eco un’interpretazione innovativa, appassionata ed eclettica del rock’n’roll, che in vari momenti fa cenno a band disparate come i Velvet Underground, i New York Dolls e soprattutto i Moldy Peaches.

Flower of Devotion” è uno degli album rock più vivaci e ispirati negli ultimi tempi e si spera che possa ispirare un po’ di giovani musicisti che la pensano allo stesso modo e che probabilmente non hanno mai sentito parlare delle band sopra menzionate.
Vi incoraggio vivamente a dare una possibilità ai Dehd, “Loner“, “Flood” e “Month” sono tra le cose migliori del disco, ma io non posso fare a meno di ricominciare solo per risentire tutto e ricominciare.
Cesare de Stefano

genere: rock
Dehd
Flower of Devotion
etichetta: Fire Talk
data di uscita: 17 luglio 2020
brani: 13
durata: 00:38:24
album: singolo

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