
Nel Consiglio regionale pugliese siedono solo 5 donne su 51. Ebbene in quel Consiglio è mancato il numero legale per poter dare alle donne il voto di genere, recependo la legge 20 del 2016 che lo introduceva con la doppia preferenza uomo-donna, consentendo così la pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive. Una decisione gravissima che conferma la scarsa attenzione ai diritti delle donne. Non sono bastati cinque anni a licenziare una legge regionale. Adesso sarà difficile rimediare. Il presidente del Consiglio Conte ha detto che «siamo pronti ad esercitare i poteri sostitutivi affinché nella Regione Puglia, e in tutte le altre regioni che ancora mancano all’appello, sia riconosciuto e applicato e concretamente principio di parità di genere». Un altro effetto di poteri alle Regioni che non dovrebbero poter legiferare quando sono coinvolti i diritti delle persone.
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