
Della tetralogia della Ferrante se n'è parlato e molto, fin dalla sua prima apparizione. I quattro volumi in cui si narra la storia di una amicizia epica, nata e cresciuta in un rione della Napoli del dopoguerra e che si sviluppa per oltre 60 anni, hanno colpito al cuore gli editori di mezzo mondo; la loro intuizione “geniale” non ha avuto bisogno neppure di troppa promozione, giacché tipi come Michelle Obama o James Franco o Daniel Pennac hanno subito tessuto lodi sperticate; per tacere di Michael Reynolds, editor-in-chief dell'americana Europa Editions (ma di proprietà dei fondatori della italiana E/O), che vede la Ferrante come “l'autrice del vero Grande Romanzo Americano”.
Ma la Febbre-Ferrante non si arresta e oltre al piano letterario acquista oggi anche quello delle immagini. A partire dal 27 novembre, dopo la presentazione dei primi due episodi alla Mostra di Venezia e il veloce passaggio in sala ai primi di ottobre, la serie diretta da Saverio Costanzo arriva finalmente in tv. Negli 8 episodi, che verranno trasmessi su Rai1, sviluppati a partire dal primo volume della saga, “L'amica geniale”, prendono avvio e si evolvono le storie di Lenù e Lila bambine, nella realtà multiforme e contraddittoria dell'Italia che nei primi anni '50 si ricostruiva piano tra le difficoltà di un dopoguerra non ancora dimenticato. “La modernità di quest'opera” ha detto il regista in un'intervista “è nella sua natura profondamente politica, in senso sentimentale”.
Il rione napoletano in cui si svolge la vicenda di questo primo capitolo è stato interamente ricostruito nell'ex fabbrica Saint Gobain di Caserta; una riproduzione degli ambienti più vicina all'immaginario che ogni lettore edifica nel suo avanzare all'interno di un racconto, che ad una ricostruzione fedele. Immaginazione perfetta però, perché pur non nascondendo la povertà e le difficoltà esistenziali è priva di cliché; perché sebbene se ne percepisca l'anima di cartapesta, quel rione “ricostruito” riflette la luminosità venata di speranza che è tipica dei luoghi evocati dalla nostra memoria; e da quella della scrittrice.

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I numeri della serie sono davvero molti: a partire dalle 5.000 comparse e dai 150 attori, risultati dagli 8000 bambini e 500 adulti provinati. Una troupe tecnica di 150 persone per ricostruire il rione in 100 giorni: un set di 20mila metri quadri di strade, palazzine (15), interni di appartamenti (5 set), completati dalla chiesa e da un tunnel. Senza dimenticare i 1500 costumi originali e di repertorio.
La sceneggiatura, ad opera della stessa scrittrice Elena Ferrante e di Saverio Costanzo, Francesco Piccolo e Laura Paolucci, si appoggia fermamente e strettamente all'andatura del romanzo; a partire dalla voce narrante, la stessa Lenù adulta, prestata ad Alba Rorhwacher che attraverso i suoi ricordi, le riflessioni e le emozioni collega le parti del racconto agli innumerevoli personaggi.
Dai provini che si sono svolti nel corso di un intero anno, è stata scelta una pletora di attori giovani e meno giovani di straordinaria forza ed efficacia. A partire dalle due bambine, Elisa Del Genio (Elena-Lenù) e Ludovica Nasti (Lila), le cui interpretazioni sono così intense ed emozionanti da lasciare il segno.
V.Ch.
Un filmato dal backstage
L'Amica Geniale
Paese: Italia, Stati Uniti d'America
Episodi 8
Durata 50 min (episodio)
Lingua originale italiano, napoletano
Produttore Lorenzo Mieli, Mario Gianani, Domenico Procacci
Produttore esecutivo Jennifer Schuur
Casa di produzione Rai Fiction, HBO, TIMvision, Wildside, Fandangotagioni 1
Saverio Costanzo
Soggetto Elena Ferrante, Francesco Piccolo, Laura Paolucci
Sceneggiatura Saverio Costanzo, Elena Ferrante, Francesco Piccolo, Laura Paolucci
Narratrice Alba Rohrwacher
Interpreti e personaggi
Margherita Mazzucco: Elena Greco (adolescente)
Elisa Del Genio: Elena Greco (bambina)
Gaia Girace: Raffaella Cerullo (adolescente)
Ludovica Nasti: Raffaella Cerullo (bambina)
Dora Romano: maestra
Fotografia Fabio Cianchetti
Montaggio Francesca Calvelli
Musiche Max Richter, Antonio Vivaldi
Scenografia Giancarlo Basili
Costumi Antonella Cannarozzi
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