Elena. Disability Glam, la disabilità svelata

Come si fa a dire disabile quando si parla di Elena? Se in molti casi questa parola è impropria nel suo lo è ancora di più. Quando la osservo colgo la sua bellezza, la sua energia, il suo sorriso coinvolgente, la sua voglia di vivere, i suoi talenti.
Qualche anno fa Elena ha lanciato Indi Mates, progetto d'abitare collaborativo e di scambio reciproco per l'indipendenza, con cui offre di condividere gratuitamente l'appartamento che abita in cambio di aiuto alla mattina per alzarsi e alla sera per andare a letto. E poi…? E poi trascina nelle sue avventure le persone che decidono di convivere con lei, se e quando queste lo vogliono.
È arrivata in studio per lo shooting con Giorgia. È stato bello vederle insieme, cogliere l'intesa che le lega dopo solo due mesi di vita in comune. A proposito, Giorgia ha ventidue anni. Quindi non mi venite a parlare dei soldi stereotipi: «Ah! I giovani d'oggi…»
Come faccio a usare la parola disabile con Elena? Tra pochi giorni partirà per Berlino insieme a Giulia, l'altra ragazza con cui condivide l'appartamento. Inviata dal giornale per cui lavora, Italia che cambia. Come faccio a usare la parola disabile con lei che è una provetta giornalista, regolarmente iscritta all'ordine?
Aiuto, prestatemi le parole. Perché non so più quale usare al posto di disabile.
Gianfranco Falcone

Segui il canale TELEGRAM

-----------------------------

Iscriviti alla newsletter

-----------------------------

Se sei giunto fin qui vuol dire che l'articolo potrebbe esserti piaciuto.
Usiamo i social in maniera costruttiva.
Condividi l'articolo.
Condividi la cultura.
Grazie