Elezioni 25 settembre. La controrivoluzione strisciante

Elezioni politiche 2022
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Stéfanie Prezioso docente di storia contemporanea e parte della sinistra radicale in Svizzera parla sul sito di Mediapart di controrivoluzione strisciante. Designa la diffusione del fenomeno “nazionalista, razzista, reazionario e patriarcale che minaccia i regimi democratizzati, e l’Italia in primis”. Una storia lunga che parte dall’ascesa di Berlusconi che dalla sua antipolitica ha poi, via via, aiutato anime della destra, “costruì così un sodalizio politico con la Lega Nord di Umberto Bossi, che aveva il pregio di addentare sempre di più i vecchi baluardi della democrazia cristiana, ma il cui capo sosteneva di non avere  “niente a che fare con i fascisti” , e con il  Movimento Sociale Italiano (MSI) di Gianfranco Fini, chiaramente del movimento fascista”. Dopo trent’anni con gli stessi gruppi e poche azioni messe in atto per contrastarli, anzi a tratti un debordamento continuo sulle ragioni della destra anche postfascista,  ci troviamo alla vigilia di un’elezione che potrebbe portare uno spartiacque profondo soprattutto sul tema dei diritti civili e sociali. Senza dimenticare che questa destra postfascista resta ancorata alle ragioni del capitale con tutto quello che ne consegue per i più deboli.

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