
L’unica certezza delle elezioni odierne è quella che sarà un voto che non potrà dare espressione piena alla rappresentanza popolare e democratica. Insomma una democrazia non più largamente rappresentativa. Non se ne parlerà abbastanza dello scempio che è stato fatto con due dispositivi legislativi. Il primo di natura costituzionale che ha comportato il taglio dei parlamentari ( i senatori passano da 315 a 200 e i deputati da 630 a 400) ampliando di molto i collegi e allontanando allargando il “senso di estraneità dalle istituzioni” dei cittadini; senza dimenticare l’estensione dei collegi comporterà un enorme aumento delle risorse per essere eletti finendo con escludere le classi sociali più deboli. La seconda è una legge elettorale, il famigerato Rosatellum, in cui troviamo gli eletti già scelti al momento della presentazione delle liste, premi di maggioranza che possono consentire a minoranze di governare e un sistema che tende ad escludere minoranze e quindi il pluralismo.
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