
Alle elezioni legislative in Francia la sinistra è riuscita a fare fronte comune capitalizzando il successo di Jean-Luc Mélenchon alle presidenziali. La Nuova Unione Popolare, Ecologista e Sociale (Nupes) composta, tra gli altri, La France Insoumise di Mélenchon, dagli ecologisti di Europe Écologie Les Verts, dagli storici Parti Socialiste e Parti Communiste, al momento in cui scriviamo, è in vantaggio – sia pur di poco – rispetto alla coalizione Ensemble che fa capo a Macron e al suo partito La République En Marche: 25,6 vs 25,2. Un calo significativo rispetto al 32,3% delle legilative del 2017. A distanza l’estrema destra di Rassemblement national (19,1%) capeggiata da Marine Le Pen. Per comprendere se Macron potrà avere la maggioranza assoluta (289 seggi) e per nominare un Primo ministro della sua coalizione bisognerà attendere il ballottaggio di domenica 19 giugno. Ci sarà un secondo turno e qui molto dipenderà dalle astensioni (già record in questo primo turno (52,2%) e soprattutto dalle indicazioni di voto che potrebbero spingere a votare la destra in caso di ballottaggio con Nupes. Per ora secondo le prime proiezioni di Ipsos-Sopra Steria, Ensemble rischia di non farcela.
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