Elezioni regionali: rappresentanza e democrazia negata

Lazio manifesti elettorali 2023
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Le analisi e le valutazioni sulle vittorie e sulle sconfitte alle elezioni regionali del e della sono, per la stragrande maggioranza dei casi, senza fondamento. La base della è la rappresentanza e quindi quando i votanti sono il 40,1% (Lazio – 37,20%, Lombardia – 41,68%) significa che una larga maggioranza ha deciso che non c'è nessuno che li rappresenti. Quella maggioranza vede diminuire gli spazi di rappresentanza e, quindi, di democrazia e di potere decisionale. Dopo tanti anni in cui si è esaltata la favola della governabilità, questi sono i risultati. Probabilmente voluti, per lasciare la rappresentanza a gruppi ristretti e il governo ad una élite. L'astensione significa, più o meno, che la maggioranza di Rocca del 53,88% rappresenta in effetti il 20% della totalità degli aventi diritto, una minoranza. Un'altra minoranza è quella di Fontana in Lombardia, dove il suo 54,67% in effetti rappresenta meno del 23% degli aventi diritto. Queste percentuali, poi, grazie ai premi avranno ancor più vantaggi nei rispettivi consigli regionali. Lo stesso discorso si può fare con le opposizioni, dal Pd a scendere.

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