
Sembra che gli Azzurri della pallacanestro di Ettore Messina siano preda di un appiattimento generale, verso la mediocrità, dove le qualità dei singoli non siano richieste, e quindi non emergono, dove il gioco di squadra non supplisce a queste carenze. Il gioco perimetrale, al quale siamo obbligati per storica carenza di peso nell'area pitturata, viene interpretato da chi preferirebbe giocare in altro modo, e tuttavia è chiamato a farlo, non credendoci fino in fondo, senza entusiasmo, magari facendo ricorso a quell'insano atteggiamento di esuberanza volutamente limitata. Questo vuol dire, speriamo solo in preparazione, dare vita ad una pallacanestro di scarsa efficacia che ne prende 20 dal Belgio e 25 dalla Francia. Un basket al quale l'intelligenza di Datome e la disponibilità di Belinelli possono poco, o giusto qualcosa più del nulla, contro il mare magnum delle difficoltà di una nazionale ad atteggiamento difensivo, diciamo eufemisticamente, molto basso. Del resto, nelle ultime gare ci viene proposta una squadra che conta su un gruppo di ragazzi, apparentemente ligi a rispettare le consegne, ma senza che si lascino andare a quel di più che cuore e maglia imporrebbe. A parte la gara contro la Francia dove però l'atteggiamento di Dada Pascolo e Paul Biligha non hanno certo invertito il trend verso l'appiattimento della mediocrità.
Del resto, la pallacanestro di Italbasket, è giocata dalle risorse che si sono evidenziate nei campionati, quello maggiore per lo più, e quindi questi sono i nomi, a parte Melli e Datome dal Fenerbahçe, fresco quest'ultimo di Eurolega conquistata, e Belinelli dall'NBA.
L'arrivo agli Europei di basket passa per il consolidato copione di convocazioni, preparazione e tornei amichevoli a cominciare dalla Trentino Cup. Poi abbiamo visto le partite nel Torneo Sardegna a canestro e quindi, opportunamente, il livello degli impegni che si innalza con il Torneo di Tolosa. Abbiamo dovuto registrare in una delle precedenti amichevoli anche la rinuncia di Danilo Gallinari a causa della frattura alla mano per aver colpito un avversario.
I primi riscontri da Tolosa sono impietosi: battiamo il Montenegro di rincorsa sul filo di lana, perdiamo dando impressione di grande distanza da Belgio e Francia, comunque compagini meglio accreditate di noi in questo momento. Adesso arriva Atene, e con il torneo dell'Acropoli, il gioco sarà durissimo per i nostri ragazzi, prima dell'approdo agli impegni veri di Eurobasket. Gli ultimi tagli, probabilmente, non diranno nulla di più. A due ragazzi saranno riconsegnati rimasugli di vacanze e la nuova preparazione per i rispettivi campionati. Solo dopo si saprà se saranno state risparmiate sofferenze dure da mandare giù, oppure soddisfazioni appaganti. Al momento sembra più probabile la prima ipotesi e, comunque, gli resterà l'esperienza di essere stato allenato dal nostro miglior coach verso un tentativo di una vittoria significativa in un trofeo che, questo gruppo, con l'età che avanza, corre il rischio di riuscire ad agguantare sempre con minor probabilità.
Non è bastato organizzare un preolimpico per riguadagnare la partecipazione ad una Olimpiade, raccogliere gli atleti per la nazionale più forte di sempre, come viene chiamata con proclami roboanti che non servono allo scopo perché non confermati dai fatti. Al momento sembra sia risultato insufficiente per “ …vincere qualcosa”, far scomodare il nostro miglior allenatore in transoceaniche trasferte. Sono il segno, magari, che la soluzione non è quella di mettere insieme le migliori espressioni nei vari campionati quanto scegliere i migliori interpreti per il tipo di gioco che si vuole praticare. L'impressione che scaturisce, dopo Tolosa, è che guidare il gioco di questa squadra, sia la stessa cosa se a farlo siano Filloy, Cinciarini o Hackett e che non cambi risultato se siano Biligha, Cusin o Burns a frequentare le aree pitturate del parquet. Del resto è sembrato duro, anche se pertinente ed illuminante, il time out durante il quale coach Messina chiedeva ai suoi “..di chi fosse quella squadra…”. Insomma sembra proprio che, se arriveremo all'europeo in questo stato, cosa molto probabile visto che mancano meno di 10 giorni, non rimpiangeremo questa nazionale, men che meno lo farà coach Messina con il suo staff.
Risulterebbe giusta quindi la scelta di Romeo Sacchetti per il post-Europeo, quella definita ad impronta normale. Come è stato normale, sia pur in un campionato livellato verso il basso, vincere per lui con quello che si ha a disposizione. Sacchetti lo ha fatto con successo a Sassari, non ingabbiando gli interpreti del suo basket in una pallacanestro di cui ne possano interpretare la modestia, ma lasciandoli liberi di esprimere quello per cui hanno facilità di eccellenza.
Solo così, confrontandoci con chi è riuscito a programmare in modo migliore del nostro, ha avuto risorse fisiche nei giocatori più performanti delle nostre, ha avuto la capacità di aiutarle a crescere tecnicamente in percorsi di successo, potremo avere soddisfazione. Magari continueremo a non legare il nome dei nostri ragazzi alla conquista di titoli importanti, ma resteremo allacciati alla passione che ci accomuna a loro, facendoli sentire protagonisti di una storia comunque bella, come Cecizanda e le sue compagne insegnano e ci hanno dimostrato possa accadere nel recentissimo passato. Tornando ai ragazzi, emerge dal dopo Tolosa, l'augurio che si tratti di impressione sbagliata, che ad Atene per il torneo dell'Acropoli con Serbia, Grecia e Georgia, e a Tel Aviv il 31 Agosto nella sua partita inaugurale degli Europei di basket contro Israele , e successivamente ad Istanbul – speriamo -, Italbasket possa ritrovare il bandolo della matassa che non risulti umiliante. Al momento dobbiamo sperare che, in fondo, durante la preparazione possano capitare prestazioni insoddisfacenti, anzi, quando capitano, forse è anche meglio perché danno la spinta per trovare ulteriori stimoli di rivalsa negli incontri che contano di più. Dobbiamo credere che chi resterà a difendere i nostri colori, anche se orfano delle individualità a cui nel passato abbiamo attribuito tanta importanza, possa dare tutto il suo meglio. Avremo sicuramente bisogno anche di quel qualcosa in più, quello dovuto alla circostanza ambiziosa, per la sua e nostra soddisfazione. Il passato però ed i ricorsi storici dicono il contrario. La nazionale di Recalcati, Argento ad Atene 2004, aveva battuto in amichevole niente meno che gli Usa a Colonia durante la preparazione preolimpica, la serata dell'inchino di Pozzecco per capirci, era il 3 Agosto 2004 e finì 95 a 78 per gli Azzurri con l'intero palazzetto, poco meno di 15.000 spettatori, inizialmente tutto “iu es ei”, che finì ad osannare quell'Italbasket dei Galanda, Rombaldoni, Soragna, Marconato, Garri, Chiacig, Righetti, tanto per ricordare la normalità nell'eccellenza.
Come auspicio per i prossimi impegni, il tabellino, speriamo bene augurante ed illuminante, di quella gara. Un' Italbasket di allora senza giocatori NBA ma con un grandissimo diffusissimo cuore che poteva anche privarsi di uno Stefano Mancinelli, nella sua massima valenza cestistica e dell'utilissimo Alessandro picchio Abbio. Quell'incontro vedeva anche una giovane star dell'arbitraggio internazionale: Lamonica impegnato in quella gara con Schwarz.
Emidio Maria Di Loreto
ITALIA-USA 95-78 (23-14,41-35,64-56)
Italia. Radulovic 3 (1/2 da tre), Basile 25 (2/2, 7/15), Galanda 28 (4/5, 5/8), Soragna 3 (0/1, 0/2), Marconato (0/1), Pozzecco 11 (2/4, 0/1), Righetti 8 (1/4, 1/3), Rombaldoni 2 (0/1 da tre), Bulleri 5 (1/2, 1/3), Mian, Chiacig 10 (4/7), Garri (0/1). Allenatore: Carlo Recalcati.
Usa. Iverson 13 (3/4, 2/3), Marbury (0/2, 0/2), Wade 4 (2/3), Boozer 2 (1/1), Anthony 19 (5/9, 2/4), James 5 (1/2), Okafor, Marion 10 (4/5), Stoudemire 4 (2/4), Duncan 15 (5/8, 0/2), Odom 4 (1/2, 0/1), Jefferson 2 (1/1, 0/1). Allenatore: Larry Brown.
Arbitri: La Monica e Schwarz
Spettatori: 14.821
Note: Antisportivo a Rombaldoni (35-23 al 16′). 5 falli: Galanda (93-71 al 40′) Tiri: T2: Ita: 14/27, Usa 25/41; T3: Ita 15/35, Usa 4/13; TL: Ita 22/27, Usa 16/29. Rimbalzi: Ita 19 (Galanda 4), Usa 37 (Duncan 10). Assist: Ita 23 (Pozzecco 8), Usa 15 (Marbury 6).
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