
Domani alle 7 tutti gli stabilimenti della ex-Ilva saranno in sciopero. Il Presidente del Consiglio questa mattina è salito dal Presidente della Repubblica per riferire della crisi dell’acciaieria. Il ministro dello Sviluppo riferendo alla Camera ha detto che «ArcelorMittal in nessun modo si impegna a produrre più di 4 milioni di tonnellate di acciaio l’anno e chiede 5mila esuberi, non dà garanzie che queste siano misure di contingenza». Alla Camera la protesta della Lega si concretizzata con cartelli “A casa voi, non gli operai Ilva” e con la richiesta di elezioni. Il presidente di Confindustria ha detto a proposito di una nuova cordata: «Non so quando la si trova e chi paga tutti questi lavoratori. Ricordo che non si parla solo dello stabilimento di Taranto, ma di tanti stabilimenti in Italia. Il problema è chi paga. C’è qualcuno in questo paese che prescinde dalle risorse, a meno che non voglia battere moneta e pagare direttamente da solo» La procedura di retrocessione dei rami d’azienda con la relativa “restituzione” di impianti e lavoratori è stata già avviata.
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