Ex-Ilva: guerra finita con ArcelorMittal. E ora?

Taranto ILVA ciminiere
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La guerra in tribunale, per l'ex-, tra e lo Stato italiano è stata messa da parte. Oggi l'azienda e i commissari hanno firmato un accordo che però i sindacati non accettano. In queste trattative sono stati esclusi così come la città di Taranto che attraverso il sindaco, Rinaldo Melucci, ha tentato di bloccare l'accordo.
Lo Stato investirà una cifra vicina al 49% e secondo quanto dichiarato dalla società ci sarà un nuovo piano industriale con impianti a tecnologia con basse emissioni e l'accordo dovrebbe far riprendere le attività a pieno ritmo e secondo il ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri verrà rispettata la “salute e l'ambiente, la tutela dell'occupazione e la garanzia di concrete prospettive di competitività“. Non è questa l'opinione dei sindacati e della città che sanno che non sarà così a cominciare dai 1.800 lavoratori in amministrazione straordinaria che ora sono in cassa integrazione ordinaria. E come abbiamo già detto in passato siamo sicuri che sia stata persa l'ennesima occasione per far quadrare salute, ambiente e lavoro.

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