Facebook, dove la società si sovrappone al web

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A leggere i dati del più importante del globo, , mi sono tornati in mente alcuni passaggi di un breve, quanto denso e chiarificatore saggio: . Il professor ci spiega quanto sia falsa la convinzione che con l'avvento del avremmo goduto, grazie ai nuovi media, di una maggiore libertà e di un affrancamento dal lavoro. Falso.
«Da quando il web e i suoi dispositivi hanno fatto irruzione capillarmente nella nostra vita, siamo infatti entrati in una terza età, che propongo di chiamare “: come nell'epoca della produzione si fabbrica, come in quella della comunicazione si trasmette, ma ciò che viene fabbricato e trasmesso è un documento registrato, destinato a rimanere lì dove si trova e inoltre a circolare per un tempo e uno spazio indefiniti. Ogni utente è, insieme, un  produttore di informazioni postate sui social network. Al tempo stesso ogni contatto sul web produce automaticamente informazioni documenti sugli utenti. Si crea una situazione di indistinzione sociale e mediale (la vita sociale è quella che ha luogo sul web) e tra privato e lavorativo (gli stessi dispositivi servono per il lavorocosì come per la gestione della vita privata e per l'intrattenimento. […] Lo scopo fondamentale del web non è anzitutto la conoscenza e la trasmissione di informazioni (come avevano pensato i suoi ideatori), bensì l'azione: trasmettere, ordini, richieste, preghiere a cui si deve rispondere individualmente. Ecco il motivo della rapidissima sovrapposizione tra il web e la società [1]».
E ancora, «i mobilitati mettono il lavoro (spesso inconsapevole, oltre che non retribuito) e i mezzi di produzione (computer, contratti con i gestori telefonici, energia elettrica); mentre l'apparato trae i vantaggi economici: pubblicità sui social media, ma anche, e anzitutto, l'enorme accumulo archiviale, che fornisce una base di conoscenza senza comune misura …[2]».

Non molto tempo fa , il capo di Facebook, ha depositato un brevetto negli USA grazie al quale verrebbe agli istituti bancari la possibilità di accedere ai dati degli utenti. Altre informazioni che completerebbero il quadro del cliente, eventualmente anche con quello dei contatti personali, verificandone al meglio la sua affidabilità per qualsiasi rapporto o operazione finanziaria richiesta.

Eccovi i dati.
Gli utenti Facebbok nel mondo sono 1,490 miliardi, mentre con “soli” 832 milioni gli utenti troviamo nella graduatoria dei social network , il popolare sistema di istant messaging cinese immediatamente seguito con i suoi 800 milioni .
Quasi il 50% accede da mobile. Quello che impressiona è che tra la popolazione tra 15 e 34 anni sono il 91% quelli che utilizzano il social e il 28% degli utilizzatori di età compresa tra i 12 e i 17 anni lo fa continuamente.
Il 32% degli utilizzatori hanno tra 18 e 29 anni e il 45% ha almeno 65 anni.
Altro dato indicativo di quanto sia pervasivo il sistema nelle relazioni è quell'83% di genitori “amici” dei loro figli.
 Il 72% degli utilizzatori di Facebook lo fa almeno una volta al mese, ma soprattutto il 65% lo fa quotidianamente. Il Canada è il paese con più utenti attivi con più della metà della popolazione che si autentica al sito almeno una volta al mese. 
Gli utenti attivi in un mese in Europa sono 307 milioni contro i 225 al giorno, mentre in Asia quelli giornalieri sono 270 milioni.
La media del tempo sul sociale è di più di 20 minuti e il 27% dichiara di farlo anche mentre guida.

In Italia la diffusione e l'utilizzo non è molto diversa dagli altri paesi a maggiore penetrazione. Infatti sono 26 milioni gli utenti attivi di Facebook e 21 milioni quelli che lo usano ogni giorno. Sono 6,8 milioni le persone che vi accedono da solo da cellulare, mentre in totale sono 18 milioni quelli (un terzo degli italiani) che accedono ogni giorno da smartphone e tablet da dove vengono postati 43 milioni di contenuti, in grande maggioranza foto e video, al giorno. Per i video Facebook in Italia ha superato Google, includendo anche Youtube.
Le donne rappresentano il 58% tra quelli che pubblicano contenuti e oltre la metà hanno età compresa tra i 18 e i 34 anni.

Pasquale Esposito

[1] Maurizio Ferraris, “Mobilitazione totale”, Laterza 2015, pagg. 30 e 48
[2] Maurizio Ferraris, ibidem pag. 68

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