
Non ne vedevo l'ora. Per me la stagione teatrale inizia con il Festival Tendenza Clown. Un festival in cui si raccoglie per diverse serate di fila il meglio dell'arte circense internazionale. È un'infinita cornucopia che sembra non doversi mai esaurire, fatta di laboratori, workshop, spettacoli.
Ossessionato dalla scrittura mi stavo dimenticando di che cosa fosse la bellezza. Claire Ducreux me l'ha ricordato. Importante che il festival inizi con Claire, che inizi partendo dal femminile, valorizzandolo. Mirabile interprete di Silencis, Claire Ducreux è un'artista che riesce a miscelare la perfezione della danza classica, con la sottile ironia e leggerezza dell'arte clownesca. Esile e leggiadra nella sua performance, l'artista è capace di ascoltare silenzi e sussurri di un'epoca dolorosa come la nostra. Ma di quest'epoca lei rappresenta il meglio. Intessendo relazioni, cercando l'altro in ogni momento del suo procedere artistico, credendo nel sorriso dei bambini. Pochi gli artifici scenici presenti durante la rappresentazione. Lo spazio scelto per la performance è quello del foyer, che più assomiglia a uno scorcio di strada che potrebbe essere di una qualunque città europea. Perché è lì che Claire spesso esercita la sua arte. Avevo già scritto di lei l'anno scorso definendola un'anima gentile ma con una tempera acciaio. Ed è su questi temi che ci siamo confrontati, io timidamente e lei disposta al dialogo.
Mi ha chiesto come stavo. Si ricordava di me dall'anno sorso quando vidi e celebrai il suo De Paseo, che in qualche modo riecheggia sapori e colori di Silencis, poetico, tenue come un refolo di vento, vibrante. Come sto? Le ho risposto che quando la vedo sto bene. Mi ha chiesto di fare delle fotografie insieme, mi ha chiesto come le volessi.
“Da innamorati”, le ho detto, con la sfacciataggine e la devozione che si deve a una grande artista, da innamorati.

Tu porti in scena delicatezza e tenerezza ma dentro devi avere una fibra forte.
Quando parli di fragilità, di vulnerabilità, di tenerezza dentro devi avere una forza. Altrimenti vieni accolto con uno sguardo di sufficienza, di superiorità. A teatro, al cinema, si mostrano tante passioni, tanti amori, ma c'è poco spazio per la tenerezza.
Lavori anche come artista di strada.
Lavorare sulla strada mi piace tantissimo. Perché ogni volta è diverso. Perché è diverso il luogo. A volte i rumori sono eccessivi ed è faticoso, ma lì la cosa importante diventa esserci.
Purtroppo ho fatto delle pessime fotografie. Quindi mi sono dovuto fermare alla replica delle 10:30. Quando gliel'ho detto sembrava contrariata. Temeva che mi annoiasse. Le ho chiesto se sarebbe stato lo stesso per lei, se avrebbe provato noia. Mi ha risposto di no.
Ed è vero. Le nuove fotografie fatte durante le repliche erano pessime come le prime. Ma lo spettacolo?! Non era lo stesso. Certo seguiva la stessa trama, lo stesso copione. Ma i passi di danza, le interazioni con gli spettatori, che di volta in volta venivano chiamati e coinvolti, erano totalmente diverse, pur continuando Silencis ad essere intriso di poesia, di quell'innamorarsi della vita a cui tutti noi aspiriamo e vorremmo credere.
Diverso il secondo spettacolo della serata. Leo Bassi portava in scena il suo 70 anni. Ripercorrendo la sua carriera, consapevole di essere uno dei maestri dell'arte circense, consapevole di aver fatto la storia della Clowneria. Nato come giocoliere podista, di quelli che da supini fanno giochi con le palle e gli oggetti usando i piedi, Leo Bassi discende da una famiglia di artisti fotografata anche dei fratelli Lumière. Frequenta i teatri internazionali più in voga, conosce i grandi nomi dell'arte. È presente negli studi televisivi, capace di sovvertire la fama cerca come antesignano l'arte precaria dell'artista di strada. Leo Bassi è un maestro della provocazione. Lo è sempre stato, fin dall'epoca in cui fu cacciato dalla televisione perché fece montare due ventilatori e scagliò su di essi una torta di merda. Lo studio, pubblico compreso, ne fu inondato. Cacciato con ignominia fu richiamato ben presto perché l'audience era schizzata alle stelle. Ci ha riprovato anche ieri sera, con una torta di mucca in mano, a ripetere il gioco con il pubblico del Parenti. Ci ha graziato. Probabilmente complice l'età si è stancato di queste provocazioni. Si è limitato a una torta alla panna.

Coinvolgente il modo in cui l'artista entra in scena, appoggiandosi a un deambulatore. Tanto da far sorgere in molti la domanda se gli anni e la vecchiaia l'avessero così impietosamente piegato. Si trattava di una trovata scenica. Quando l'ho incrociato nel foyer era dritto come un fuso. Si è trattato di uno spettacolo venato di malinconia, seduto, non solo perché Leo Bassi la maggior parte del tempo l'ha passata in quel modo, ma anche perché il procedere lento di tutto lo spettacolo ha dato questa sensazione. Il vecchio leone ha ripercorso tappe salienti della sua arte, mostrando il dito medio alla politica, alla nostra paura della morte. Ha rivendicato il diritto a essere di sinistra affermando con sottile ironia che basta poco. Basta difendere il diritto alla salute, al lavoro.
In bilico tra intrattenimento, conferenza, filosofeggiare, Leo Bassi si è presentato come maestro di vita. Invitandoci a non avere paura della morte, ad avere la consapevolezza della nostra finitudine.
Ha definito la sua poetica. Ha orgogliosamente rivendicato che il clown non rappresenta nulla e nessuno. Questa è la forza del clown, la consapevolezza che non ha nessuna dignità da perdere, perché nelle infinite galassie che esistono, gli eventi del piccolo universo umano non contano nulla. Leo Bassi lo sostiene durante tutto lo spettacolo e ci invita ad avere coraggio.
Teatro Franco Parenti – Milano
Tendenza clown – Festival di circo contemporaneo
20 al 25 settembre 2022
organizzato dal Circuito CLAPS, in collaborazione con Teatro Franco Parenti e Bagni Misteriosi.
Uno sguardo dinamico sulla scena circense attuale con spettacoli, workshop e laboratori.
Silencis – Claire Ducreux
creazione, coreografia, danza Claire Ducreux
musiche Victor Morato, Mayte Martin
scene Juan Carlos Sagarra
suono Toni Mira
dai 7 anni in su
70 ANNI – Leo Bassi (Spagna) nuova produzione-prima regionale
Idea, regia e performance Leo Bassi
Durata 60 minuti
dai 10 anni in su
-----------------------------
-----------------------------
Se sei giunto fin qui vuol dire che l'articolo potrebbe esserti piaciuto.
Usiamo i social in maniera costruttiva.
Condividi l'articolo.
Condividi la cultura.
Grazie