
La sede di Narni dell'Università della terza età/Università delle tre età (UNITRE) propone un percorso filosofico in cui vecchie e nuove generazioni possono confrontarsi e creare un'occasione di dibattito e scambio. Un ciclo di lezioni lungo un anno che vede come protagonisti il dibattito e l'interazione.
L'uomo cominci da giovane a far filosofia e da vecchio non sia mai stanco di filosofare. Per la buona salute dell'animo, infatti, nessun uomo è mai troppo giovane o troppo vecchio. Chi dice che il giovane non ha ancora l'età per far filosofia, e che il vecchio l'ha ormai passata, è come se dicesse che non è ancora giunta, o è già passata, l'età per essere felici.
Epicuro, Lettera a Meneceo
L'interesse per la filosofia, evidente anche tenendo conto del successo di numerosi festival e altre attività di questo tenore, è stato tematizzato e spiegato già in molte occasioni.
Manifestazioni di varia natura propongono momenti d'incontro o anche, senza alcuna pretesa di giudizio, semplicemente una carrellata di nomi noti al pubblico dei frequentatori.
Spiegare il successo di tali iniziative è opera complessa e forse, ai fini di questa nostra riflessione, semplicemente tangenziale.
Altro spazio e altra attenzione hanno trovato quell'insieme di attività che possono essere – per mera comodità e necessità – rubricate sotto l'ampio ombrello concettuale della “filosofia per bambini/ragazzi”.
Corsi, incontri e testi hanno attratto l'attenzione verso uno spazio altro e diverso rispetto a quello canonico dell'insegnamento scolastico e universitario della filosofia.
Entro questo quadro – delimitato quindi da due inevitabili domande: che cosa fanno i filosofi oggi? E che cosa è la filosofia oggi? – vogliamo provare a collocare il nostro umile progetto nato in seno all'Università della Terza età/delle tre età della sede di Narni in Umbria.
Il nostro Percorso Filosofico reca un impegnativo sottotitolo che vuole anche fungere da traccia per intendere gli scopi del progetto stesso: Patto filosofico generazionale.
Da alcuni anni a questa parte, i programmi mensili della nostra sede si sono arricchiti di lezioni di filosofia dedicate a temi e autori della tradizione.
Dopo un'iniziale e inevitabile fase di avviamento e avvicinamento – legata anche alla composizione quanto mai eterogenea per livelli d'istruzione dei frequentanti i nostri corsi – l'interesse è andato crescendo e precisandosi.
Quasi casualmente nel corso dello scorso anno accademico, c'era sembrato opportuno, in occasione di una riflessione sulla storia e la genesi della nostra Costituzione, coinvolgere il sindaco della nostra città e i ragazzi del locale liceo in modo che si potesse sviluppare, in collaborazione con i nostri iscritti, un confronto intergenerazionale sui valori fondanti della nostra democrazia.

Riflettendo su quell'esperienza in cui si era creata un'atmosfera davvero positiva di scambio e confronto, ci siamo sentiti confortati alla progettazione di un percorso filosofico che consentisse un incontro fra “diversamente giovani“ e ragazzi.
È nato così il Percorso filosofico che stiamo portando avanti nell'annata 2016/2017.
Le “buone pratiche” scolastiche ci hanno aiutato a ideare un percorso che si articola con interventi di docenti di filosofia su temi e autori ben precisi e lezioni che gli studenti tengono per i nostri iscritti, anche grazie a una convenzione sottoscritta fra l'Unitre e il liceo “Gandhi” di Narni, in collaborazione con la sede di UNITRE di Amelia e con il patrocinio del Comune di Narni.
Questo tipo di esperienza consente, fra le tante cose, agli studenti di misurarsi con un ruolo e una posizione che non sempre sono vissuti nelle aule scolastiche.
In genere il flusso dell'insegnamento s'indirizza dagli adulti ai più giovani; in questo caso il cammino è inverso e aiuta davvero i ragazzi a superare indecisioni, timidezze e ritrosie legate alla necessità di parlare in pubblico. Dal punto di vista formativo, questa esperienza è stata vissuta con una crescente consapevolezza e quasi con piacere. (Classi capovolte, generazioni a confronto, dialettica oltre il tempo dell'esperienza).
Le lezioni/conversazioni gestite dagli studenti sono però importanti anche per i nostri iscritti che possono fruire di un linguaggio diretto e immediato come quello dei ragazzi e avere un approccio alla filosofia fondato sulla curiosità, la passione e la voglia di apprendere propria di chi si affaccia, quasi per la prima volta, alla filosofia, al suo linguaggio e alla sua storia.
Gli incontri/lezioni, strutturati sempre su due ore, alternano gli interventi degli “specialisti” delle tematiche proposte alle ricostruzioni di storia della filosofia che i ragazzi che frequentano il quarto anno di liceo possono articolare con sufficiente competenza.
La filosofia, come anche si evince dalla citazione da Epicuro, si propone da sempre quale strumento per la consapevolezza di sé e della propria appartenenza a una specifica comunità, anche eticamente orientata.
L'idea stessa di felicità, invocata dal filosofo, si muove a coprire questa doppia dimensione che deve saper tenere insieme singolarità e appartenenza.
Ogni individuo, chiamato a interrogarsi sulla propria identità e sulla complessità della propria ricerca di senso, sa di dover rapportare il proprio cammino al contesto entro cui si svolge la propria esistenza.
Le continue trasformazioni e il continuo stato di crisi in cui ci muoviamo, rendono sempre più complessa e faticosa la definizione di una propria identità che, da una parte, non è più rappresentabile con i paradigmi novecenteschi e, dall'altra, appare in continuo divenire e mutamento.
Partendo da questa semplice premessa, all'interno di una comunità come quella narnese che appare ancora sufficientemente strutturata, pur avvertendosi anche in essa evidenti segnali di difficoltà, l'incontro tra generazioni diverse, tutte animate dalla stessa curiosità rispetto all'oggetto filosofia, può costituire un positivo collante per rafforzare l'identità del singolo e del gruppo di appartenenza.
Lo scambio di esperienze e di conoscenze fra soggetti di diversa età, di diversa formazione, con esperienze lavorative e personali assai diverse, con orizzonti temporali che in parte s'integrano e in parte si escludono, può contribuire, con forza e con entusiasmo, alla riflessione sulla comune radice dei cittadini narnesi o dei cosiddetti “nuovi umbri”.
Il doppio livello delle docenze, le partecipazioni di “studenti” di fasce di età così diversificate, ci sembrano le necessarie premesse alla gestione di un patto filosofico generazionale che aiuti tutti ad acquisire strumenti di riflessione sulla propria vita, il proprio tempo e la propria comunità.
Antonio Fresa
Presidente della sezione di Narni dell'UNITRE
-----------------------------
-----------------------------
Se sei giunto fin qui vuol dire che l'articolo potrebbe esserti piaciuto.
Usiamo i social in maniera costruttiva.
Condividi l'articolo.
Condividi la cultura.
Grazie