Fonokit. Fango e Bugie. Scrittura sofisticata su un impianto sonoro di potente semplicità

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Erano a “Campovolo 2.0” ad aprire il concerto di Ligabue. In quell'occasione c'erano oltre centomila persone e i loro suoni, pur non avendo visto quel concerto, sicuramente potevano sostenere quel momento. Resistere all'assalto di un rock dopato dal punk come quello dei non è semplice e così ci si può trovare tramortiti e coinvolti dalle loro composizioni. Anche quando il rock delle sferragliate di chitarre si trasforma in rap nella cangiante È sfida prodotta in collaborazione con Caparezza.


I Fonokit. Foto Antonio Leo
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Si erano fatti  notare fin dal loro esordio nel 2010 con Amore o Purgatorio e ora con le sue otto tracce ne tiene alto lo spirito combattivo, l'incantesimo non è finito. A comporre questa band salentina troviamo voce e chitarre, , batteria e al basso.
Tornando al ritmo incessante è coinvolgente quella batteria che pulsa senza lasciar respirare in Sotto la luna e che prosegue ad ipnotizzarci quando per pochi secondi quasi scompare prima dell'arrembaggio finale sotto la luna, “nella notte scura brillano le cicatrici che ho addosso”.


Paola Rizzo
“Marco Ancona” in “Grafite è Musica”
Ritratto matita su carta.
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La voce rugosa ma potente di Marco Ancona è una componente da sottolineare perché non si lascia sopraffare dalla potenza delle chitarre e dei colpi della batteria. Non  solo nella ballata riesce ad esprimere tutta quell'indolenza necessaria quando canta “cerco invano dove andare/ lo specchio è un uomo  solo / dove andare dentro casa con un po' d'amore / e un gioco da inventare“. Una voce che riesce a cantare questo mondo di fango e bugie, solo bugie come grida nella title track, un mondo di verità nascoste e finzioni nelle storie personali e in quelle sociali.
E queste realtà intime e pubbliche sono narrate con un bella capacità poetica come recita il verso “fuori dall'ombra / la verità ti uccide”, tanto per sottolinearne un altro. Nel incalzante e possente di Camden Town Ormai Ci Illude viene a galla la dolorosa esistenza nella città dove “piove giù anestetico” dove è “troppo tardi per inalare un incubo” e dove non ci si accorge che “niente è fermo intono a noi ormai”.
Avvolti tra gli Afterhours degli inizi e le intrusioni sonore alla questi brani producono uno stile ben congeniato nelle parole e nel suono.
Non vi curate di noi e ascoltate!
Ciro Ardiglione

genere: rock
Fonokit
Fango e Bugie
etichetta: La Rivolta Records
data di pubblicazione: 29 aprile 2014
brani: 8
durata: 33:55
cd: singolo

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