
La decisione di Biden di chiudere l’accordo con Australia e Regno Unito per la fornitura di otto sommergibili nucleari aveva avuto come effetto immediato la rottura dell’accordo su un’altra fornitura all’Australia di dodici sottomarini francesi a propulsione convenzionale. Ieri la Francia dopo le frasi di duro commento sull’operato USA è passata ai fatti richiamando, per consultazioni, gli ambasciatori da Camberra e Washington.
La Francia si è sentita tradita e nemmeno l’Europa l’ha presa bene visto che non è stata messa al corrente, come spesso accade, delle mosse dell’alleato. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian commentando la decisione ha avuto modo di dire, tra l’altro, che le azioni intraprese «costituiscono comportamenti inaccettabili tra alleati e partner, le cui conseguenze influenzano la nostra stessa concezione delle nostre alleanze, i nostri partenariati e l’importanza dell’Indo-Pacifico per l’Europa». Il primo ministro australiano Scott Morrison sostiene di aver detto per tempo a Macron del nuovo accordo e del cambio di strategia. E sul fronte USA non basteranno le parole concilianti del segretario di Stato USA Antony Blinken che ha definito la Francia un partner vitale nella regione.
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