Francia. Elezioni legislative: la sinistra di Nupes alla prova del ballottaggio

Nupes
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Al momento è in corso una contestazione sul conteggio dei voti alle elezioni legislative in Francia. Alcuni esponenti della coalizione di sinistra Nuova Unione Popolare Ecologista e Sociale (Nupes) capeggiata da Jean-Luc Mélenchon rimproverano al  ministero dell’Interno un calcolo dei voti che darebbe un leggero vantaggio a Ensemble! (25,75%, vs il 25,66%) non conteggiando i voti per alcuni candidati di Nupes che non sono inclusi nella coalizione di sinistra. Il sito di Le Monde continua a dare in vantaggio Nupes 26,11% a 25,88%.

In Francia, dall’inizio della V Repubblica (1958), è la prima volta che il partito del Presidente della Repubblica non risulterebbe vincitore  alle elezioni legislative subito dopo che il suo candidato ha conquistato l’Eliseo. La vittoria di Nupes – composta, tra gli altri, La France Insoumise di Mélenchon, dagli ecologisti di Europe Écologie Les Verts, dagli storici Parti Socialiste e Parti Communiste – mette a rischio la maggioranza assoluta per la formazione di un governo del Presidente Macron. Infatti le analisi realizzate sulla base dei possibili risultati al ballottaggio di domenica 19 giugno non danno certezze per il raggiungimento dei 289 seggi necessari per il controllo dell’Assemblea nazionale francese.

Il direttore di Le Monde, Jérôme Fenoglio nel suo editoriale di oggi evidenzia un altro risultato di queste elezioni legislative in Francia: un livello record di astensione. Infatti è la seconda volta consecutiva che accade che più della metà degli aventi diritto non vota: il 52,48% domenica scorsa e il 51,30% nel precedenti elezioni del 2017. Un désastre démocratique come lo ha definito Fenoglio. La sconfitta di Macron e della sua coalizione è anche figlia di un’astensione voluta che ha smobilitato i loro elettori la sera della vittoria alle presidenziali (aprile 2022) e provocata dalla decisione dall’«astenersi… dal litigare, chiarire, dibattere, insomma dal giocare un ruolo centrale come organizzatori di questa campagna elettorale. Forse per eccessiva fiducia nell’ordine delle cose: finora le elezioni legislative hanno concesso un bonus ai vincitori delle presidenziali, e niente ai vinti» [1]. Scelta completamente opposta fatta fin dalla sconfitta alle presidenziali di Mélanchon che ha saputo coagulare intorno a se quasi tutta la sinistra ed arrivare a circa 400 ballottaggi nella tornata elettorale di domenica 19 giugno.

Altro aspetto importante da osservare è che nonostante la perdita di consensi rispetto alle presidenziali l’estrema destra rappresentata dal Rassemblement national  (RN) di Marine Le Pen farà notevoli progressi all’interno dell’Assemblea nazionale. Rassemblement national ha ora 8 seggi e cioè meno dei 15 necessari per formare un gruppo parlamentare, una condizione necessaria per contare in Parlamento, ma dopo il ballottaggio (oltre 200 candidati al secondo turno) potrebbe contare tra i 20 e i 45 seggi a leggere le proiezioni Ipsos/Sopra Steria. Le cose sarebbero andate peggio se non fi fosse stata Nupes. Infatti se è vero che l’estrema destra ottiene un risultato storico, il suo progresso è stato però limitato a causa dell’esistenza del Nupes. Il sociologo Ugo Palheta, autore de La possibilité du fascisme e deputato al parlamento di Nupes, ritiene che «l’esistenza di questo blocco di sinistra e il suo programma di rottura ha permesso di confrontarsi con il RN e il suo presunto discorso antisistema. La situazione politica è radicalmente diversa da quella che temevamo sei mesi fa» [2].

L’unico altro partito a superare la soglia del 5% è Les Républicains che,  pur facendo meglio della sua candidata alle presidenziali Valérie Pécresse, lascia sul terreno molti seggi e lo scettro della destra a Le Pen.

Se è vero che i maggiori vantaggi all’interno dell’alleanza di sinistra andranno a La France Insoumise di Mélenchon, al ballottaggio del 19 giugno – al di là dell’aggiustamento sui voti espressi – Nupes sarà presente in circa 400 circoscrizioni, affrontando in più della metà dei casi (127)  Ensemble! e in 65 RN, rispetto alle sole 180 in cui la sinistra era presente nel 2017.

Quanto sarà limitata la maggioranza del Presidente Macron non è semplice capirlo. Al ballottaggio conteranno le astensioni  e chi andrà al voto e se ci saranno indicazioni di voto da parte dei partiti e delle coalizioni anche se per ora prevale la distanza, il non coinvolgimento dei propri elettori verso il meno peggio degli avversari.

Pasquale Esposito

[1] Jérôme Fenoglio, Premier tour des législatives 2022 : les leçons d’un scrutin, 13 giugno 2022  https://www.lemonde.fr/idees/article/2022/06/13/premier-tour-des-legislatives-2022-les-lecons-d-un-scrutin_6130104_3232.html
[2] Mathieu Dejean e Pauline Graulle, Nupes: le pari réussi de l’union de la gauche, 13 giugno 2022 https://www.mediapart.fr/journal/france/130622/nupes-le-pari-reussi-de-l-union-de-la-gauche

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