
In Francia, in un periodo di continui attacchi all'indipendenza dell'informazione, è stato abolito il contributo per la radiodiffusione pubblica. La maggioranza lo ha fatto a braccetto con Les Républicains (LR) e l'estrema destra di Rassemblement National (RN). Nel bel mezzo dell'estate e infilato in un altro decreto legge, come spesso si fa da queste parti, con 170 voti favorevoli e 57 contrari l'abolizione del contributo è diventato legge. Quello che passa sotto silenzio, non solo in Francia, è l'attacco alla democrazia che avviene tramite gli aiuti all'informazione indipendente. Il sito di giornalismo investigativo Mediapart riporta le parole della Nupes (di fatto l'unico gruppo politico ad opporsi), Sophie Taillé-Polian, che parla “in un momento in cui l'indipendenza dei media è minacciata da un'estrema concentrazione dei media nelle mani di dieci miliardari che detengono l'80% dei quotidiani nazionali, il 47% delle radio generaliste”. Questa disposizione va ad aggiungersi agli attacchi alla stampa costituiti dalla legge sul segreto aziendale e dalla legge sulla sicurezza globale.
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