
Con il tentato golpe dello scorso luglio il presidente Erdogan ha accelerato il suo obbiettivo di silenziare, anche fisicamente, le opposizioni. Il referendum costituzionale che ha spostato in senso autoritario l'organizzazione dello Stato, va in questa direzione.
Gli oppositori sono stati individuati (e perseguitati) in molti settori della società, ma evidente i giornalisti sono un bersaglio privilegiato. La Turchia è il paese con il più alto numero di giornalisti in carcere. E così lasciano a marcire Gabriele Del Grande e, come per gli altri, non ci sono risposte, incuranti della mobilitazione. I rischi sono enormi visto quanto sia semplice farli passare come terroristi. È già accaduto a Deniz Yucel, reporter del quotidiano Die Welt.
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