Gara sette e scudetto a Sassari… tra grana padano e pecorino

pallacanestro in strada
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Un pezzo di scudetto resta però attaccato alla maglia di che darà anche rappresentanza adeguata alla nazionale degli europei.
Gara sette non è stata come gara sei, a parte l'intensità ed il pathos dell'ultimo quarto per la posta in gioco e che ha sancito con successo la rincorsa della formazione sarda su quella Reggiana. Il primo quarto sembrava legittimare una supremazia della formazione di Menetti (21- 4). Risultato questo che, in condizioni “normali”, avrebbe effettivamente scavato un solco incolmabile ma non per la Dinamo, già abituata a recuperi imponenti e che, anche questa volta, consegna a per la prima volta il titolo nazionale con un combattuto 75 a 73.

Oltre all'assegnazione dello scudetto queste due formazioni lasciano in eredità all'intero movimento cestistico segnali importanti: produrre due tipi di , esaltanti per motivi e forme diverse, che possono vincere in barba alle previsioni della vigilia ed alle imposizioni della crisi economica . È stato anche dimostrato che lo si possa fare riempiendo i palazzetti ed ottenendo lusinghiere conferme di successo di pubblico con i dati degli ascolti televisivi e con l'entusiasmo che si è risvegliato in Sardegna ed Emilia. Questo è un dato salubre per la crisi che attanaglia il movimento cestistico da tempo e di cui si aveva estremo bisogno.
Altra considerazione è che insieme a questo sono stati serviti agli spettatori messaggi emozionanti e riconcilianti con la pallacanestro sana: apprezzabile lo scambio degustativo fra le opposte tifoserie prima della gara che hanno assaggiato insieme il sapido pecorino ed il più gradevole e meno aggressivo grana padano. E poi le emozionanti immagini di fine gara quando, i protagonisti Reggini:  Polonara, capitan  Cinciarini Della Valle e Mussini delusi e preda di giustificata commozione, sono stati consolati dai vincenti Sacchetti figlio, Logan e Brooks. Sarebbe stato fisiologicamente più “normale” pensare a festeggiare ma il fatto di aver voluto rendere omaggio agli sconfitti lancia segnali chiari che è piacevole cogliere.

Inoltre lo scambio degustativo dei rispettivi prodotti tipici regionali mi ha curiosamente fatto mettere in relazione le caratteristiche delle due pallacanestro giocate: decisa forte ad elevata sapidità l'una, il pecorino sardo e l'altra più avvolgente, morbida, compassata e persistente; quella del grana padano! Davvero curioso!

Adesso Sassari con il “triplete” conquistato avrà anche lo scudetto 2015 cucito sulle sue canotte e, con le prime indiscrezioni sul roster del prossimo anno, le conferme più o meno importanti degli allenatori, le decisioni sulle conferme e partenze per la prossima stagione, ci si avvierà verso brevi vacanze, anzi troppo brevi, per chi dovrà difendere la maglia azzurra nei prossimi europei di settembre.
Su questo aspetto le sette gare della finale scudetto aprono riflessioni interessanti. Già detto dei due tipi di basket ed anche ripetuto più volte le differenze dei due roster: uno a componente straniera imponente e che quindi non darà contributi alla nazionale, l'altro che ha ricevuto enormi consensi e premi per essere per lo più ad “anima” nazionale e giovane. Reggio Emilia sarà presente quindi in modo largo nella rappresentativa di coach Pianigiani. Su questi e gli altri Italiani scelti si dovrà formare un'ossatura seria sulla quale i quattro campioni d'oltreoceano,  alcuni dei quali hanno già dato disponibilità, con il resto della formazione dovranno formare una squadra alla ”Minetti” non senza dover rinunciare alle libertà interpretative del gioco alla “Sacchetti”. A Pianigiani la risposta: sarà questo il quesito al quale vorrà dare concretezza operativa? Oppure ha in mente una ipotesi ancora diversa? L'importante è che sia vincente e che ci porti al 20 Settembre a raccontarci altre epiche partite vittoriose, intense, piacevoli ed indimenticabili come gara sei, magari con una pallacanestro che ricordi grana padano e pecorino insieme  Scongiuri fatti.
Emidio Maria Di Loreto

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