Gianfranco Falcone, 21 volte Carmela. 21 volte donna.

Gianfranco Falcone, 21 volte Carmela
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Non ho mai creduto che esista una letteratura femminile e una maschile. Sono del parere che esista una sensibilità che vada oltre il genere che, per me, non ha differenze. La sensibilità è qualcosa che coltiviamo e che spendiamo quando mettiamo in moto la capacità di saper guardare l’altro senza pregiudizi, senza congetture prestabilite. La sensibilità la esprimiamo quando riconosciamo la fragilità di ognuno e la sappiamo rispettare. Una stanza di albergo come una lente d’ingrandimento sulle vite di tante donne diverse una dall’altra, tutte protagoniste e tutte con lo stesso nome: Carmela.

Una scelta originale quella di Gianfranco Falcone con 21 volte Carmela. Quasi a voler dire che tutti possiamo essere tante vite nella stessa persona o che, semplicemente, ogni vita ci appartiene. In ogni Carmela c’è un universo e in ognuna un vissuto ben delineato. Sono tutte protagoniste di esperienze  e considerazioni molto diverse tra loro. Ci sono madri che non amano, che considerano la maternità una trappola e che la spogliano di quell’aurea di santità che spesso la rappresenta. Guardano la realtà con la lucidità che è necessaria per non cadere nella trappola della vita che ti vuole santa a tutti i costi. Una madre che per amore è costretta a scegliere di interrompere la vita della propria figlia per liberarla dal dolore che una grave malattia le procura, che la rende una madre coraggio suo malgrado.
Gianfranco Falcone, 21 volte CarmelaDonne che si interrogano su Dio e sulla laicità, sulla scienza e sul mondo reale. Agognano alla libertà individuale come unica vera aspirazione cui tendere e lavorano su se stesse per raggiungerla. Si attraversa la guerra e questa volta non con il solito soldato, ma con una soldatessa che si interroga su quanto l’esperienza al fronte abbia cambiato l’amore tra lei e lui. Ci sono una transessuale, una suora, una scrittrice, un’attrice, una ballerina, protagoniste di vite completamente diverse, ma accumunate dalla voglia di essere donne consapevoli di esserlo. Ognuna ha una sua visione del mondo, un problema da risolvere, ma tutte sono donne strutturate.

Ogni racconto in 21 volte Carmela si svolge sempre nella stessa camera d’albergo come se il luogo rappresenti solo un posto per collocarci nel mondo, ma nella realtà tutto quello che ci attraversa ci accomuna. La descrizione degli arredi che ogni protagonista fa appena entra nella 313, questo è il numero della stanza, quasi a volerci ricordare che ci sono orpelli nella nostra vita dei quali possiamo fare a meno, ma che la vera essenza è da cercare nelle nostre scelte. Si avvicendano vite nella 313 e in questo via vai di realtà riconosci che tutti abbiamo sogni, delusioni, amori, dolori e che nessuno può essere chiamato fuori. Cammini con donne che si struggono per amore, ma anche con una che vuole morire perché il peso della vita la schiaccia fino a soffocarla e la sua esistenza è dura da sopportare. In alcune, invece, c’è la voglia di rinascita e di rimettersi in gioco anche quando un inciampo della vita potrebbe farti pensare ad una catastrofe.

Tra una occupante la stanza 313 e l’altra, arrivano le donne delle pulizie che rimettendo in ordine carpiscono i segreti di chi ha abitato quel luogo, le perversioni, gli amori clandestini, ma alla fine puliscono tutto con un colpo di spugna quasi a voler spazzare via ogni traccia di esistenza. Donne, che sebbene sappiano molto degli ospiti degli alberghi, nessuno rivolge loro una parola quando le incontra nei corridoi quasi fossero invisibili.

Certo, quelle raccontate da Falcone sono donne che ce la fanno e che sanno dare un senso alla loro vita, perché ognuna di loro riesce ad avere consapevolezza del proprio essere donna. L’autore ha regalato alle protagoniste la capacità di essere padrone delle loro vite, mentre sappiamo bene che la realtà ci porta la testimonianza di tante, troppe donne che invece sono ancora appese alla speranza che qualcuno vada a salvarle.
Lo sappiamo, il cammino è lungo, ma è bello sapere che un uomo ci ha descritte come ognuna di noi vorrebbe sentirsi sempre: semplicemente libera.
Nicla Pirro

Gianfranco Falcone
21 volte Carmela
Morellini Editore, 2022
pagine, 232
€ 18,00

 

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