
Sempre alta l'attenzione (di fatto solo quella) verso i giganti del web, incluse le piattaforme social. Mercoledì scorso Jeff Bezos di Amazon, Mark Zuckerberg di Facebook, Tim Cook di Apple e Sundar Pichai di Google sono stati ascoltati in una video audizione al Congresso USA, nella quale i primi due hanno ammesso comportamenti anticoncorrenziali. Ma per ora non ci sarà nessuna legge che ne limiti lo strapotere. Quella delle grandi aziende è un'emergenza per la democrazia e per i diritti perché il loro potere diventa incontrastato e incontrastabile potendo interferire su tutti i meccanismi economici, politici e sociali.
Nel frattempo Trump, nella guerra fredda con la Cina, ha annunciato un decreto per vietare l'app della cinese ByteDance, ma basata negli USA, TikTok “fonte di preoccupazione per la sicurezza nazionale”. Ma il sospetto è che l'alternativa sarà l'acquisto di TikTok da parte di Microsoft, già proprietaria di LinkedIn. E così lo straordinario potere di Microsoft può espandersi ancora.
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