Giro d’Italia. Tappa e maglia rosa a Carapaz

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Ieri la Pinerolo – Ceresole Reale aveva lasciato la maglia rosa sulle spalle dello sloveno Jan Polanc (team UAE Emirates), dopo la vittoria tra le nevi a bordo strada del russo Il’nur Zakarin (team Katusha-Alpecin), mentre Nibali e Roglič continuavano a controllarsi a vicenda. Oggi invece tappa e maglia rosa all’ecuadoriano Richard Carapaz (team Movistar) già vincitore della tappa da Orbetello a Frascati, nella quale il Giro perdeva uno dei maggiori protagonisti, Dumoulin. La Movistar ha architettato e messo su due ottime tappe e chi vuole vincere il Giro dovrà tenerne conto.

Come era nelle previsioni, subito dopo l’arrivo, Polanc ha dichiarato, in un buon italiano, che «oggi non era possibile, non mi sentivo, non avevo la forza sull’ultima salita, era dura». Un altro grande sconfitto di oggi è Bauke Mollema che ha lasciato quasi quattro minuti all’arrivo a Courmayeur e scende dal quarto al sesto posto in classifica.

Nella tappa di oggi, St. Vincent – Courmayeur (131 km e solo 14 di pianura), chi invece nell’ultima salita, quella che dopo dieci kilometri portava a scollinare il Colle San Carlo, ha avviato il giro di gambe decisivo è stato Carapaz. Ha mantenuto un ritmo tale che i suoi inseguitori sono stati a 25-30 secondi solo per il tempo necessario a Roglič, la maglia rosa virtuale in quel momento, di decidere, in accordo con la squadra, di nonn rincorrere l’ecuadoriano per fargli indossare la maglia che, per difenderla, dovrà faticare molto.

In verità chi ha per primo provato ad incendiare la corsa nell’ultimo tratto è stato Nibali che, oggi, ha avuto in uno strepitoso Damiano Caruso (arrivato decimo a 7” dal suo capitano) un alleato validissimo. Talmente generoso che Nibali ha dovuto chiedergli di andare “calmo” visto che mancavano diversi chilometri al Colle. A 3 km dallo scollinamento, Carapaz, con uno scatto portentoso, riesce a mettere metri e subito 15” su un gruppetto con Nibali, Roglič, Landa e Lopez ed è qui che la maglia rosa Polanc accusa già oltre 4’ che sul colle saranno 6’18”. Sul Colle San Carlo è Carapaz che scollina con un buon vantaggio e Nibali si presenta come primo del gruppetto per affrontare una discesa abbastanza tecnica.

L’ultima salita a Courmayer è di otto km con i primi ad una pendenza del 5-6% e poi al 2-3%. Di fatto non c’è accordo e volontà, come dicevamo, e così il divario cresce e Carapaz indossa anche la maglia di leader della classifica.
L’imprevedibile ed intelligente Simon Yeats che, dopo un primo tentativo, è andato con il suo passo sempre ad una distanza abbordabile dai vari Nibali, Roglič, Landa …  a 2,5 km dall’arrivo ha piazzato ‘allungo decisivo per poter arrivare secondo in solitario a 1’31” dall’ecuadoriano. Nibali terzo a 1’54” regola la volata per il terzo posto ed è anche terzo in classifica generale.
Forse da oggi sarà meno marcato da Primož Roglič che dovrà pensare più a Carapaz e ai suoi compagni di maglia che si muovono bene in salita se vuole evitare di perdere terreno e provare a indossare a Verona la maglia rosa. Ma non sarà facile.
Ciro Ardiglione

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